Venerdì 26 Aprile 2024

Hanno scoperto i geni dell'insonnia

Un gruppo di ricercatori ha scoperto che l'insonnia non è solo "un fatto di testa", ma ha una base genetica. Che va approfondita per sviluppare opportuni rimedi

Una notte senza chiudere occhio... (Foto: iStock/YinYang)

Una notte senza chiudere occhio... (Foto: iStock/YinYang)

Un team internazionale di ricercatori ha individuato dei geni che potrebbero spiegare le ragioni biologiche per cui alcune persone fanno fatica a prendere sonno. In altre parole, la ricerca pubblicata su Nature Genetics sembra dimostrare per la prima volta che l'insonnia non è una condizione puramente psicologica – come si sente spesso affermare – bensì un disturbo che affonda le sue radici nella genetica.

A proposito: ecco 5 consigli per combattere l'insonnia COMUNICAZIONI INTERROTTE Gli scienziati hanno condotto la loro analisi su un database di 113.006 individui, incrociando le informazioni riguardanti il DNA con quelle relative alle abitudini notturne dei soggetti coinvolti. La ricerca ha permesso di circoscrivere sette geni che, tra le altre cose, regolano l'esocitosi, il processo grazie al quale la cellula rilascia sostanze prodotte al suo interno. Questo meccanismo serve ad esempio per espellere i neurotrasmettitori che veicolano i messaggi tra i neuroni del sistema nervoso. I GENI CHE NON FANNO DORMIRE In estrema sintesi, alla base dell'insonnia ci sarebbero dei problemi di comunicazione tra alcuni neuroni. Tuttavia il rapporto causa-effetto resta ancora da chiarire nel dettaglio e sarà oggetto di indagini future. L'equipe ha inoltre scoperto che alcuni di questi geni erano stati precedentemente correlati ad altri due disturbi del sonno: i movimenti periodici degli arti durante il sonno (PLMS, dall'inglese Periodic Limb Movements of Sleep) e la sindrome delle gambe senza riposo (Restless Legs Syndrome, RLS). LEGAMI CON ALTRI DISTURBII ricercatori hanno osservato che c'è una sovrapposizione genetica anche con altri tipi di malesseri, tra cui gli attacchi d'ansia e la depressione. "Si tratta di una scoperta interessante", ha spiegato la neuroscienziata Anke Hammerschlag, "perché queste caratteristiche tendono ad andare di pari passo con l'insonnia. Ora sappiamo che dipende in parte dalla presenza di una base genetica condivisa".

NON È SOLO UNA "QUESTIONE DI TESTA" Uomini e donne presentano in alcuni casi variazioni genetiche diverse, suggerendo che i meccanismi biologici che portano all'insonnia sono più di uno e dipendono forse anche dal sesso. Nel campione studiato, che includeva soprattutto persone di età superiore ai cinquant'anni, il 33% delle donne ha riferito di soffrire di insonnia, contro il 24% degli uomini. Gli autori ritengono che i risultati del loro lavoro favoriranno un nuovo approccio nei confronti di questo disturbo e potrebbero suggerire possibili soluzioni per combatterlo.