Martedì 16 Aprile 2024

Litio in Italia, dove si trova. Il ricercatore Cnr: ecco la mappa

Strategico per la produzione di batterie elettriche ma anche per l'industria farmaceutica. A che punto siamo

Roma, 12 dicembre 2022 - Litio in Italia: ma dove si trova questo elemento, strategico per la produzione di batterie elettriche ma anche nell'industria farmaceutica? Ci aiuta a capirlo Andrea Dini, primo ricercatore all’Istituto di geoscienze e georisorse del Cnr. 

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Sommario

Litio, esistono giacimenti in Italia?

"No, non ci sono mai stati. Nel nostro Paese non è mai stato prodotto un grammo di litio. Anche se siamo conosciuti in tutto il mondo per i nostri minerali di litio. Perché alcuni formano cristalli molto belli che vengono esposti in tutti i musei più importanti. Ma sono da collezione".

Nel Lazio si sta cercando?

"Nella zona del lago di Bracciano ci sono fluidi geotermici in profondità, a 1.500- 3000 metri. Si trovano nella zona vulcanica laziale ma anche in Campania. Sono stati esplorati negli anni 70-80 perché erano interessanti per la produzione di energia elettrica geotermica. Non è stato trovato il vapore ad altissima pressione e temperatura che ci si aspettava ma questi fluidi, queste acque salate calde che contengono molto litio, fino a 400 e addirittura forse 500 mg per litro di soluzione. Negli ultimi due anni nella zona di Bracciano l’industria si è attivata per ottenere i permessi di ricerca".

A che punto è questo progetto?

"Ancora all’inizio. Noi come Cnr cerchiamo di dare un supporto di base, un indirizzo scientifico per aiutare l’industria. Perché gli investimenti, se ci saranno, saranno ingenti. Ad oggi sono stati ottenuti i permessi per fare indagini preliminari. Lo studio è iniziato in primavera. Poi, se le condizioni saranno considerate favorevoli, le aziende decideranno se investire i capitali necessari per l’esplorazione. Quella seria. Vuol dire fare perforazioni per intercettare questi fluidi e analizzarli".

Quali sono le altre aree in Italia?

"Oltre al lago di Bracciano il lavoro che abbiamo pubblicato quest’estate mette in evidenza varie possibilità, la zona da Bolsena fino ai Campi flegrei è la migliore in assoluto. Un'area ricca di fluidi di litio in profondità è poi quella dell’Appennino, la zona termale tra Piacenza e Pescara. Ma di questa non si sa quasi niente perché non è mai stata esplorata".

"Batterie elettriche ma non solo"

"Le applicazioni storiche del litio vanno dalle batterie elettriche alla medicina, sono tanti ad esempio i farmaci usati in psichiatria. Un altro utilizzo molto importante è nel mondo della ceramica, di quella per usi tecnologici, molto speciale". Ma soprattutto ricordiamoci che "nel 2050 dovremmo raggiungere la carbon neutrality. Dovrà essere elettrificato anche tutto il trasporto su gomma, dai camion ai trattori ai mezzi di movimentazione terra".

Quindi dobbiamo ragionare sui tempi lunghi?

"Sì, nell’ordine dei decenni. L'aumento di produzione di veicoli elettrici sarà esponenziale. Fino a qualche anno fa se ne vendevano poche centinaia di migliaia in tutto il mondo. Nel 2021 siamo arrivati a 7 milioni, quest’anno a 10, nel 2025 se ne prevedono 20 milioni. Quindi ci sarà bisogno di litio sul mercato, bisogna trovare giacementi nuovi per soddisfare la domanda. Non è importante solo la quantità di litio che servirà ma anche la diversificazione delle zone di produzione. Oggi siamo dipendenti da quattro paesi al mondo, Australia, Cile, Argentina e Cina, regione del Tibet. Questo mette a rischio geopolitico la filiera industriale, anche in Europa. Basta una crisi internazionale per interrompere l'approvvigionamento".

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