Martedì 23 Aprile 2024

Cobalto, terre rare ma anche grafite: la guerra per i minerali e metalli 'verdi'. La mappa

Il ricercatore del CNR: i conflitti attuali e quelli che si possono scatenare in prospettiva per garantirci la transizione ecologica

Roma, 9 febbraio 2023 - Non solo cobalto e terre rare. Ecco quali sono i metalli e i minerali preziosi, i tesori del mondo che scatenano guerre e conflitti politici perché indispensabili alla svolta green. Andrea Dini, primo ricercatore all’Istituto di geoscienze e georisorse del Cnr, ci fa da guida in questo viaggio in giro per il mondo. 

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Minerali e metalli della svolta green: la mappa dei giacimenti
Minerali e metalli della svolta green: la mappa dei giacimenti

"Cosa sono i metalli critici"

Partiamo da qui: cosa si intende per metalli critici? "Nel linguaggio economico e geopolitico - chiarisce Dini - si definiscono così quei metalli che per le loro caratteristiche fisico-chimiche si prevede vengano utilizzati in modo crescente nell’industria high tech, il futuro del pianeta. Ad esempio nell’elettrificazione della mobilità umana. Quindi diventano critici perché se non li avremo in quantità sufficiente non potremo garantirci la transizione energetica e quindi non riusciremo a contrastare il cambiamento climatico. La temperatura media del pianeta continuerà ad aumentare e avremo degli effetti ancora più disastrosi sulla vita delle persone".

Grafite, cos'è e dove si trova

Tra i minerali indispensabili la grafite, "che è fatta di carbonio, strategico. Serve per moltissime applicazioni, la metà della produzione fino a due anni fa era nell’industria siderurgica, per fare fusioni, gettate di acciaio, profili speciali. Ma la grafite viene usata soprattutto per le batterie. L’anodo in tutte le batterie è fatto di grafite. Il minerale è un ottimo conduttore, sia elettrico che termico. Considerando l’aumento vertiginoso che avverrà nei prossimi anni nella produzione di batterie per i veicoli elettrici, la richiesta di grafite nel mercato dell’elettronica aumenterà in maniera spaventosa". Ma dove si trova la grafite? E provoca conflitti nel mondo? "Al momento no - risponde il ricercatore Cnr - perché è un minerale che si trova in tanti giacimenti, in tanti paesi. Per cui fino ad oggi non ha creato problemi geopolitici". La grafite è equamente distribuita nelle rocce di quasi tutte le epoche geologiche. Però non è tutta uguale. "Ce ne sono di tanti tipi diversi. Quella di bassa qualità ha cristalli molto piccoli, quasi una polvere. Quindi non è adatta a costruire gli anodi delle batterie. Meglio la grafite a grana grossa. Questa è molto più rara, non ci sono tantissimi giacimenti nel mondo. La Cina è attualmente il maggiore produttore mondiale ma l’industria mineraria sta investendo moltissimo per trovarne di nuovi. Il più grande giacimento del mondo è stato scoperto in Mozambico e molti altri sono in fase di sviluppo in Namibia, Madagascar, Turchia, Brasile, India. Anche in Europa sicuramente la richiesta del mercato aumenterà, verrà quintuplicata".

Cobalto, cos'è e dove si trova

Il cobalto, ricorda Dini, "è concentrato in Congo, è lì che viene prodotto soprattutto. Il paese è più grande dell’Europa. Ed è costituito in grande percentuale di formazioni rocciose molto antiche. Qui sono avvenuti dei processi di accumulo di questo elemento in maniera formidabile. Che non si sono più ripetuti nelle epoche geologiche più recenti del pianeta". In Europa "c’è un grosso potenziale in Finlandia perché quel paese è formato da rocce antichissime. Invece l’Italia, che dal punto di vista geologico è molto molto giovane, non ha possibilità di trovare i giacimenti significativi di quel tipo di cobalto. Anche se nelle Alpi piemontesi ci sono dei filoni di minerale. Che sono stati sfruttati fin dall’antichità, questo metallo una volta veniva usato per pigmentare di blu il vetro".

Terre rare, cosa sono e dove si trovano

Prima di tutto facciamo chiarezza sulle parole. "Sono le terre rare della tavola periodica - mette in chiaro il ricercatore del Cnr -, metalli, una serie di 15 elementi che vanno dal lantanio fino al lutezio. Il maggior produttore di terre rare come si sa è la Cina. Fino ad oggi non era un problema che la Cina avesse il monopolio. Ma gli equilibri geopolitici da un anno a questa parte sono stati stravolti. Se dovesse esserci un contrasto forte tra mondo occidentale e Cina, ci sarà bisogno di trovare grandi giacimenti di terre rare. E su questo l’Europa si sta muovendo".

Qualche settimana fa, ricorda Dini, "è stata data comunicazione del giacimento a Kiruna, in Svezia, sopra il circolo polare artico, un giacimento di ferro che produce minerale per l’industria siderurgica da secoli. Insieme a questo minerale di ferro, la magnetite, c’è un altro minerale, un fosfato di calcio, l'apatite. Questo minerale contiene molte migliaia di milligrammi per kg di terre rare. Nel vecchio giacimento non c’è moltissima apatite. Ma i geologi della società svedese, che e statale, hanno fatto esplorazioni e hanno individuato un nuovo giacimento a qualche chilometro di distanza, a circa 700 metri di profondità. C’è il minerale di ferro ma la cosa straordinaria è che c’è una quantità di apatite che è 10 volte superiore a quella del vecchio giacimento. Quindi nell’arco di 5/10 anni diventerà un giacimento che produce terre rare. E ferro solamente come sottoprodotto".  

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