Mercoledì 24 Aprile 2024

Europei basket, primo oro per la Slovenia. Dragic straripante

Guidata da un immarcabile Dragic (35 punti, 7 rimbalzi e 3 assist che lo hanno portato a vincere il titolo di MVP del torneo), la Slovenia sconfigge 93-85 la Serbia e vince il primo Campionato Europeo della sua storia

La Slovenia festeggia il primo oro agli Europei di basket (Ansa)

La Slovenia festeggia il primo oro agli Europei di basket (Ansa)

Istanbul (Turchia), 17 settembre 2017 – La Slovenia conquista per la prima volta nella sua storia la medaglia d'oro agli Europei di basket dopo aver battuto 93-85 la Serbia in una finale giocata ad elevatissima intensità e ricca di spettacolo. E’ una vittoria più che meritata quella ottenuta dagli uomini di Kokoskov che hanno a lungo comandato le operazioni giocando una pallacanestro di altissima qualità grazie ad un monumentale Goran Dragic (35 punti di cui 26 nel primo tempo, 7 rimbalzi e 3 assist che lo hanno portato a vincere il titolo di MVP del torneo) il quale ha condotto magistralmente la transizione slovena che ha permesso di annullare il gap fisico in favore della Serbia. Nel finale poi, quando il destino sembrava essersi messo di traverso con l’infortunio alla caviglia occorso nel terzo quarto a Doncic e con Dragic fuori per crampi, a salire in cattedra ci ha pensato un sensazionale Prepelic, 21 punti, che assieme a Randolph ha raccolto il testimone dai compagni e siglato canestri di importanza capitale per piazzare lo sprint vincente.   Avvio di gara molto energico con Kuzmic da un lato e Muric dall’altro a cercare di fare il vuoto sotto le plance (8-7 in favore della Serbia dopo circa 4’). Djordjevic butta per la prima volta nella mischia Marjanovic per provare a sfruttare nel migliore dei modi la maggior stazza dei suoi uomini e subito il gigante dei Pistons si mette in mostra. Dall’altra parte però la Slovenia capisce che è il momento di accelerare i ritmi e trova grazie a Dragic e Doncic un paio di canestri in velocità che la tengono a stretto contatto con la Serbia (14-13). La formazione serba non si scompone e continua ad andare sotto canestro da Marjanovic che cattura falli preziosi, segna liberi con grande naturalezza e crea spazi importanti per i compagni: da una delle sue intuizioni nasce infatti il canestro di Bogdanovic che mette a segno il +5 obbligando di fatto Kokoskov a chiamare il timeout (18-13). La Slovenia esce dal minuto di sospensione con il canestro pesante di Prepelic che accorcia il divario ad un solo possesso, distanza che, nonostante i centri di Bogdanovic e e Bircevic, rimane intatta visto che Dragic prima segna da sotto l’ennesimo -2 e poi sbaglia addirittura il tiro del possibile pareggio. Un finale di quarto che galvanizza la Slovenia la quale comincia la seconda porzione del match con grande grinta difensiva e concretezza offensiva: il risultato è un mini-parziale di 5-0 griffato Randolph-Dragic che vale il sorpasso (25-22). Bogdanovic intuisce il momento di difficolta dei suoi e ci mette una pezza con una tripla preziosissima. La Slovenia però è in totale fiducia e con la tripla – a dire il vero un po’ fortunosa – di Prepelic e la pazzesca schiacciata in campo aperto di Doncic allunga a +4 prendendosi prepotentemente l’inerzia del match (32-28). Le continue accelerazioni del baby prodigio del Real e di Dragic fanno malissimo alla difesa dei serbi che in attacco continuano a litigare con il ferroe di conseguenza in un amen scivolano a -10 (38-28). Senza Marjanovic – sceso in panchina a rifiatare – la Serbia prova ad aggrapparsi ad un combattivo Lucic e a Guduric per rientrare sotto la doppia cifra di disavanzo (43-38). Incassato il colpo la Slovenia riprende però a correre ad altissima velocità e, con la complicità di un tecnico fischiato a Lucic, riprende quota trascinata dal solito Dragic il quale piazza due bombe nello spazio di pochissimi istanti e manda a referto il +11 sloveno (54-43). Il fuoriclasse dei Miami Heat è letteralmente scatenato e prima del suono della seconda sirena porta il suo bottino personale a quota 26 punti ma l’ultima parola del primo tempo spetta a Bogdanovic che manda le squadre negli spogliatoi sul 56-47 sloveno.

Il secondo tempo si apre nel modo in cui di fatto era finito il primo, ovvero con l’ennesimo canestro da fuori di Dragic a cui replica, senza perdere troppo tempo, Bogdanovic con un jumper da centro area. Djordjevic rimanda in campo Marjanovic per rallentare un po’ i ritmi di gara e inserire sostanza in area, ma la Slovenia non si lascia minimamente intimidire e continua a correre a 200 all’ora. A 4’44” dal termine del terzo quarto una pesante tegola si abbatte però su Dragic e compagni: Luka Doncic, ricadendo dopo un contrasto di gioco, appoggia male la caviglia ed è costretto ad abbandonare decisamente dolorante il campo. La Serbia approfitta del pesante contraccolpo subito dagli avversari trovando grazie a Bogdanovic e Stimac il -2 (63-61) e obbligando Kokoskov a chiamare un altro timeout. Priva di Doncic, la Slovenia decide di ridistribuire il peso dell’attacco coinvolgendo maggiormente Prepelic e soprattutto Randolph che risponde presente e con un paio di giocate allenta la pressione esercitata dalla Serbia (69-61) che in chiusura di quarto tenta comunque di rifarsi sotto aiutata da Bogdanovic. (71-67 all’ultimo mini-intervallo). In avvio di ultimo quarto la Slovenia prova a dare un’ulteriore spallata alla Serbia approfittando di un ingenuo fallo antisportivo commesso da Guduric su Nikolic e capitalizzando un paio di bersagli pregevoli di Blazic (77-70). Pronta arriva però la controffensiva della Serbia che mette a segno un break di 8-0 che le consente di rimettere il naso avanti dopo lungo tempo (78-77). Le energie da entrambi i lati cominciano a scarseggiare e allora le squadre provano ad attingere dal serbatoio del talento: la bomba di Prepelic da una parte e il layup di Macvan dall’altro portano il risultato sull’80-80 a 4’ dalla fine. La sfortuna si accanisce ulteriormente contro la Slovenia che a causa dei crampi perde anche l'eroe della serata Dragic. Prepelic non ha però alcuna voglia di mollare e si carica il peso dell’attacco sloveno sulle spalle e prima segna la bomba del nuovo +2 e poi realizza i due tiri liberi del +6 a 1 minuto dalla fine. A chiudere i conti ci pensa poi Nikolic con un 2/2 dalla linea della carità di importanza capitale.

MATTEO AIROLDI