Long seller: intramontabili nei decenni appartengono alla leggenda

Come i libri che arrivano con lo stesso impatto a diverse generazioni di lettori, anche certi orologi hanno la forza non solo di misurare il tempo ma di attraversarlo nei decenni. Con il “Long seller” che talvolta diventa esso stesso famoso quanto il nome della casa orologiera stampato sul quadrante.

Rolex, per sua fortuna (e bravura naturalmente), ne conta almeno una mezza dozzina nelle varie declinazioni della cassa “Oyster”: dal Daytona al GMT, dal Submariner (insieme al “cugino” Sea-Dweller e, più di recente, al Deepsea, nella ricercatissima versione con quadrante D-blue) al Datejust (e Day-Date), senza dimenticare l’Explorer. Omega ha lo Speedmaster, compreso il leggendario “Moonwatch”, l’unico a essere stato sulla Luna, oltre al Seamaster. Poi, citati un po’ a caso, ci sono i vari Santos di Cartier, IWC Portoghese, Reverso di JLC, Tag Heuer Monaco, Panerai Luminor, Zenith El Primero… Fino ai capolavori sportivi degli anni Settanta, con bracciale integrato alla cassa e lunetta ottagonale, su tutti il Royal Oak di Audemars Piguet, il Laureato di Girard-Perregaux e il Nautilus di Patek Philippe: super best seller di lungo corso che nascono in acciaio da manifatture che producono soprattutto orologi in metalli preziosi, altrettanto di successo, come i cronografi a due contatori di Patek. Con l’identica dinamica riservata all’editoria: ironia della sorte, nessun successo si costruisce a tavolino.