Mercoledì 24 Aprile 2024

Honda Classic: bentornato Harrington

L'irlandese pone fine al lungo periodo di digiuno dal successo iniziato nel 2008 dopo la vittoria nel PGA Championship. Ora può giocare stabilmente sul PGA Tour e tornare tra i protagonisti

Padraig Harrington

Padraig Harrington

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EPILOGO: Con un finale avvincente e sofferto Padraig Harrington ha vinto il torneo. Lo ha fatto superando il rookie Daniel Berger alla seconda buca di play off, il par 3 della 17, nella quale, nel corso dell'ultimo giro, aveva gettoato in acqua la vittoria. Il giro conclusivo si è disputato in due frazioni. Alla ripresa  del gioco, dopo lo stop domenicale per oscurità, erano avanti Casey e Poulter, che poi  hanno accusato qualche incertezza e sono stati sorpassati da Berger,  21enne di Plantation (Florida) rinvenuto con un gran 64 (-6) dovuto a sette birdie e a un bogey, e da Harrington, che però non è stato molto lineare, perché nel 70 (par) ha persino  inserito due doppi bogey a fronte di cinque birdie e di un bogey. Il secondo doppio bogey alla buca 17 ha favorito l’aggancio di Berger, poi i due hanno concluso con un birdie, prima di affrontare il playoff, ma l’irlandese ho dovuto compiere una prodezza con il putter. Dopo il par alla prima buca si è andati proprio alla 17 (par 3). Harrington, che in precedenza aveva mandato la palla in acqua eseguendo il tee shot con un ferro cinque, ha insistito sullo stesso bastone ed è stato un capolavoro con palla a meno di un metro dalla bandiera. Berger, sotto pressione, ha invece trovato a sua volta il laghetto antefatto di un doppio bogey, mentre l’irlandese, ormai sicuro del successo, ha sbagliato il corto putt per il birdie, una  nota solo per le statistiche.

Il 44enne di Dublino, che ha bissato il successo conseguito in questo evento già nel 2005, aveva dato segni tangibili di essere un buona condizione imponendosi a dicembre nell’Indonesian Open (Asian Tour). Con il successo pone fine a un lungo periodo di anonimato. iniziato nel 2008 dopo la vittoria nel PGA Championship,  che lo aveva lasciato fuori da tutti i tornei più importanti. Con la vittoria ha ricevuto un assegno di 1.098.000 dollari su un montepremi di 6,1 milioni di dollari aggiungendo il trofeo al palmares nel quale già figurano tre titoli nel PGA Tour, undici nell’European Tour e tre major (due Open Championship e un PGA Championship), oltre a quattro successi nell’Asian Tour ed altri dieci in eventi  minori.

TERZO GIRO: Nel terzo giro la classifica è stata rivoluzionata da un allungo imperioso dell’inglese Ian Poulter, leader con 201 (71 64 66, -9) dopo un 66 (-4), che ha staccato nettamente Patrick Reed e l’irlandese Padraig Harrington (204, -6), Brendan Steele (206, -4), Phil Mickelson, l’inglese Paul Casey e lo scozzese Russell Knox (207, -3). Le poche buche giocate del quarto giro, prima dello stop, hanno rimescolato le carte in tavola e la graduatoria ha assunto ben altro volto con Ian Poulter (fermato alla 7ª) raggiunto sul “meno 7” da Paul Casey (9ª). Subito dietro Patrick Reed con “meno 6” (7ª) e al quarto posto con “meno 4” Phil Mickelson (8ª). Daniel Berger (11ª), Brendan Steele (8ª), Jeff Overton (10ª) e lo scozzese Russell Knox (8ª). Non hanno più possibilità di recuperare lo spagnolo Sergio Garcia, 34° con “+3” (15ª), e il tedesco Martin Kaymer, 51° con “+6” (11ª).

TERZO GIRO PARZIALE: Il torneo procede a rilento a causa del maltempo e dopo tre giornate si sono completati solamente due giri, con conseguente slittamento a lunedì del quarto.  È passato a condurre con -7 l’irlandese Padraig Harrington, nello scorso dicembre vincitore dell’Indonesian Open (Asian Tour), ma che non va a segno nel circuito dal 2008, mentre non ha superato il taglio Francesco Molinari, 95° con 147 (73 74, +7). Il torinese aveva terminato la sua prova già nella seconda giornata e  a quel punto non aveva più chances di proseguire, anche se molti giocatori ancora dovevano completare il turno.   Harrington, che ha girato in 66(-4, con sette birdie e tre bogey), precede di un colpo Patrick Reed (134, -6), e di due Brendan Steele e l’inglese Ian Poulter (135, -5). Al quinto posto con 136 (-4) l’inglese Luke Donald, al sesto con 137 (-3) Jim Herman e lo scozzese Russell Knox. In risalita Phil Mickelson, ottavo con 138 (-2), in buona posizione l’inglese Paul Casey e il gallese Jamie Donaldson, decimi con 139 (-1), e un po’ defilati lo spagnolo Sergio Garcia, 23° con 142 (+2), e il tedesco Martin Kaymer, 39° con 143 (+3).   Molti big fuori - Numerosi i giocatori di nome a cui è toccata la stessa sorte di Molinari: l’inglese Justin Rose, il nordirlandese Graeme McDowell e Zach Johnson, 72.i con 145 (+5), Keegan Bradley e i sudafricani Retief Goosen ed Ernie Els, 86.i con 146 (+6), il fijiano Vijay Singh, 125° con 150 (+10), Dustin Johnson, 131° con 152 (+12) e il sudafricano Charl Schwartzel, 135° con 153 (+13).   Quanto a Molinari ha iniziato il secondo turno dalla buca dieci. Dopo un bogey (11ª) ha rimediato rapidamente con due birdie, ma ha incrociato un doppio bogey prima del giro di boa. Successivamente tre bogey nel rientro hanno fatto 74 (+4). Il montepremi è di 6.100.000 dollari con 1.098.000 dollari destinati al vincitore. ​ SECONDO GIRO SOSPESO - E’ stato sospeso il secondo giro dell’Honda Classic (PGA Tour) sul percorso del PGA National (Champion Course, par 70), a Palm Beach Gardens in Florida, ma è già delineata la sorte di Francesco Molinari, 103° con 147 (73 74, +7) colpi, il quale non ha praticamente più chance di superare il taglio, così come il nordirlandese Rory McIlroy, numero uno mondiale, che ha lo stesso score.   Nella classifica provvisoria è in vetta con “meno 8” e sole quattro buche giocate Brendan Steele, che precede Patrick Reed, in club house con 134 (67 67, -6). In terza posizione con “meno 5” Jim Herman, fermato dopo tre buche, e in quarta con 136 l’inglese Luke Donald e altri due concorrenti con il medesimo “meno 4”, il connazionale Ian Poulter (8ª buca) e l’irlandese Padraig Harrington (6ª).   Al 19° posto con il par Phil Mickelson (7ª), il tedesco Martin Kaymer (6ª) e lo spagnolo Sergio Garcia (7ª), al 33° con “+1” Keegan Bradley (6ª), al 40° con “+2” l’argentino Angel Cabrera (6ª). Fuori gioco - L’inglese Justin Rose (81°) ha concluso con 145 (+5) colpi e si trova in bilico sulla linea del taglio, che attualmente è fissata a “+4”. Il suo destino è legato a quanto faranno gli altri, mentre è ancora nelle loro mani quello del nordirlandese Graeme McDowell e dell’inglese Lee Westwood, stesso “+5”, ma che hanno rispettivamente undici e sette buche a disposizione per risalire la graduatoria. Dovranno invece lasciare i sudafricani Retief Goosen ed Ernie Els, 96.i con 146 (+6), il fijiano Vijay Singh, 127° con 150 (+10), Dustin Johnson, 135° con 152 (+12) e il sudafricano Charl Schwartzel, 138° con 153 (+13). Molinari ha iniziato dalla buca dieci. Dopo un bogey (11ª) ha rimediato rapidamente con due birdie, ma ha incrociato un doppio bogey prima del giro di boa. Successivamente tre bogey nel rientro hanno fatto 74 (+4).

PRIMO GIRO:  Jim Herman grazie a un giro in 65 colpi e lo score di -5 ha preso il comando e ha un colpo di margine su Brendan Steele. Al terzo posto con -3 Martin Flores, Patrick Reed e l’irlandese Padraig Harrington. In difficoltà molti dei big. Rory McIlroy è al 79° posto con lo score di +3. Luci e ombre per Phil Mickelson, Keegan Bradley e gli inglesi Lee Westwood e Ian Poulter, 35.i con +1. Lo spagnolo Sergio Garcia, l’argentino Angel Cabrera e il sudafricano Retief Goosen sono 61.i con +2. Decisamente male il nordirlandese Graeme McDowell e il fijiano Vijay Singh, 102.i con +4, l'attesissimo Dustin Johnson 130° con +7.   Francesco Molinari ha avuto un avvio difficile terminato al 79° posto con +3. Il torinese ha tenuto una buona andatura sulle prime nove buche che ha chiuso con due birdie, poi è tutto cambiato in quelle di rientro con un bogey e un doppio bogey (10ª e 11ª), sequenza che si è ripetuta alla 14ª e alla 15ª dopo un birdie alla 13ª.  

PROLOGO: Rory McIlroy, indiscusso numero uno del golf mondiale, torna in campo sul PGA Tour e avrà i riflettori puntati addosso. Il nordirlandese dovrà vedersela con lo squadrone di statunitensi che compongono il field. Seppur non in forma dovrà dare delle risposte Phil Mickelson dopo le critiche legate alla nomina del nuovo capitano americano di Ryder Cup Davies Love III. Nel field anche Dustin Johnson, ritornato da poco alle gare con ottimi esiti, Zach Johnson, Keegan Bradley, Patrick Reed, Jason Dufner, Rickie Fowler e Russell Henley, che difende il titolo, il tedesco Martin Kaymer, il nordirlandese Graeme McDowell, gli inglesi Justin Rose, Luke Donald, Ian Poulter, Paul Casey e Lee Westwood, gli spagnoli Sergio Garcia e Gonzalo Fernandez Castaño, il gallese Jamie Donaldson, il francese Victor Dubuisson, i sudafricani Ernie Els, Louis Oosthuizen, Charl Schwartzel e Retief Goosen, l’argentino Angel Cabrera e il fijiano Vijay Singh.

Francesco Molinari affronta il quinto impegno stagionale dopo il taglio subito nel Northern Open cercherà di riprendere il buon passo che aveva tenuto nelle primi tre impegni in cui aveva offerto la migliore prestazione nell’Humana Challenge, classificandosi decimo. Il torinese ha bisogno di punti nel world ranking per irentrare tra i primi 50 giocatori e poter così prendere parte ai major e WGC

Il montepremi è di 6.100.000 dollari con 1.098.000 dollari destinati al vincitore.

Andrea Ronchi - [email protected] © riproduzione riservata