Venerdì 26 Aprile 2024

Pubblico impiego, Camusso: Poletti vuol fare l'Ufo robot

In piazza a Roma il pubblico impiego per il rinnovo del contratto. Furlan: aumento di 5 euro? Non c'è dignità. Barbagallo agita lo spettro dello sciopero

Barbagallo, Furlan e Camusso alla manifestazione dei lavoratori pubblici (Ansa)

Barbagallo, Furlan e Camusso alla manifestazione dei lavoratori pubblici (Ansa)

Roma, 28 novembre 2015 - Alla manifestazione del pubblico impiego a tenere banco sono - e come poteva essere diversamente? - le parole di ieri del ministro del Lavoro Poletti sulla scarsa importanza della laurea a 28 anni ma soprattutto sull'orario di lavoro.

LA POLEMICA - Sferzante la leader Cgil  Susanna Camusso, secondo la quale "l'idea" che emerge è quella di un "ministro che non conosce com'è fatto il lavoro e vuole apparire come Ufo robot, per risolvere tutti i problemi. Ma le condizioni non vanno che peggiorando".  E Maurizio Landini della Fiom rincara: "Sinceramente questa idea di superare l'orario di lavoro è una offesa alle persone, che anzi per quanto lavorano sono retribuite troppo poco. Il problema vero è ridurre l'orario di lavoro e ridistribuirlo. Il governo deve fare due cose: defiscalizzare gli aumenti del contratto nazionale e non quelli aziendali e favorire la riunificazione del lavoro per garantire i diritti a tutti e questo si può fare solo rafforzando il contratto nazionale".

LA MANIFESTAZIONE - Cgil, Cisl e Uil annunciano battaglia al Governo per conquistare il contratto del pubblico impiego, bloccato da oltre sei anni. Non è bastata una sentenza della Corte Costituzionale, che ha dichiarato illegittimo il blocco, per indurre l'esecutivo guidato da Matteo Renzi, almeno finora, ad aprire un tavolo di confronto.  "Contratto subito", "Pubblico6Tu": sono gli slogan dietro ai quale hanno marciato migliaia di lavoratori del pubblico impiego - oltre 30mila, secondo gli organizzatori - riuniti dalle oltre 20 sigle sindacali del settore. Dopo sei anni di attesa e due rinnovi persi, i sindacati chiedono un contratto "vero" per gli oltre 3 milioni di lavoratori pubblici e oggi hanno cercato di dar voce al disagio dei 700 mila addetti di terzo settore e privato sociale.  Dietro lo striscione di apertura hanno sfilato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. E un supporto ai lavoratori pubblici è arrivato anche da Sinistra italiana: hanno sfilato, tra gli altri, Stefano Fassina, Arturo Scotto e Alfredo D'Attorre.

CAMUSSO - Il governo smetta di umiliare i lavoratori, protesta Susanna Camusso dal palco: "Siamo qui nella piazza del lavoro pubblico unitariamente - ha affermato - si guardi a questa piazza e si smetta di umiliare i lavoratori pubblici e non riconoscere il loro lavoro". I problemi, ha aggiunto Camusso, non si risolvono con i bonus ma con il contratto nazionale e ha aggiunto rivolgendosi al ministro Poletti, con l'orario di lavoro. "Vi siete presentati come il governo della modernizzazione - ha concluso - ma in realtà siete il governo dell'unilateralità. Siete come Ercolino sempre in piedi".

FURLAN - "Il governo dopo sei anni di blocco dei contratti nel pubblico impiego offre un aumento di 5 euro: non c'è dignità. Si vergogni", attacca la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, che ha ricordato la sentenza della Corte Costituzionale sul rinnovo del contratto pubblico, ma ha detto "il governo fa finta di non sentire" e la richiesta del sindacato è che lo Stato, datore di lavoro, rispetti i lavoratori e le lavoratrici italiani. 

BARBAGALLO - "Se non si fa il contratto subito, entro l'anno, la prossima manifestazione non sarà né di sabato, né di domenica", minaccia il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, alludendo allo sciopero pur senza citarlo.