Mercoledì 24 Aprile 2024

Perché quelle corse in bagno?

Al via la campagna degli urologi rivolta agli uomini adulti che si svegliano nel cuore della notte per fare pipì, o che di giorno vagano da una toilette all'altra e non riescono a trattenersi: colpa della prostata che si ingrossa

Due manifesti della campagna promossa dalla Società Italiana di Urologia e GSK

Due manifesti della campagna promossa dalla Società Italiana di Urologia e GSK

Milano, 29 ottobre 2014 – Fatica a trattenere la pipì? Urgenza di correre in bagno, anche nel cuore della notte? Sono segnali che qualcosa, laggiù, non è a posto: infiammazioni, infezioni, cibi piccanti o irritanti a livello di vescica, anche una certa predisposizione familiare, tante cose concorrono a generare questo fastidio, sempre più diffuso, tanto che agli uomini, spesso anche sotto i cinquant'anni, capita di avere di questi problemi. Che oggi si possono risolvere.

Parte in questi giorni la campagna bagno amico, ribattezzata scherzosamente Operazione Vespasiano, promossa dalla Società Italiana di Urologia (SIU) in collaborazione con GSK: per un'intera settimana all'interno delle toilette di stazioni e aeroporti delle principali città italiane si vedranno manifesti con tre domande-chiave sui sintomi che possono essere il segno di disturbi alla prostata. Impossibile non notarle per gli oltre 250 mila uomini che transitano ogni settimana nei luoghi prescelti per la campagna: le Grandi Stazioni di Roma Termini, Milano Centrale, Bologna Centrale, Firenze Santa Maria Novella e Napoli Centrale, gli aeroporti di Linate, Malpensa, Venezia ed Olbia, e l'autogrill di Piazza Duomo a Milano. La speranza è quella di trasmettere il messaggio per diffondere una adeguata prevenzione e comprensione dei problemi. Tutte le informazioni sul web: www.questionidiprostata.it

È sempre più complicato raggiungere i maschi adulti per informarli su argomenti intimi legati alla salute della prostata o alla sessualità – osserva Maurizio Brausi, presidente SIU Società Italiana di Urologia, e primario urologo dell'Ausl di Modena, in occasione della conferenza stampa nazionale che si è tenuta oggi a Milano – Per questo abbiamo pensato di metterli letteralmente di fronte ai fatti, cercando di allertarli nei bagni di luoghi pubblici molto frequentati. Chiedersi se il flusso urinario sia debole, domandarsi se di notte ci si alza troppo spesso per fare pipì o se capiti di far fatica a trattenerla: disturbi diffusi che è opportuno riferire al medico per prendere provvedimenti. I segni di sofferenza sono tra i principali indizi di un'ipertrofia prostatica benigna, una patologia caratterizzata da un ingrossamento di una ghiandola, la prostata, che regola la minzione e l'eiaculazione, quindi le vie urinarie e la sessualità. Quando questa si ispessisce e si irrita diventa una sofferenza, ed è la quarta malattia più spesso diagnosticata nell'uomo: in Italia colpisce circa il 14 per cento sopra i cinquant'anni, più di un milione e mezzo di persone.

Altri sintomi della prostata ingrossata sono il bisogno frequente di urinare anche durante il giorno, la difficoltà a iniziare, lo sforzo per urinare e il bruciore, la fase finale della minzione prolungata e ridotta a uno sgocciolamento – spiega Aldo Massimo Bocciardi, direttore dell'Urologia all’ospedale Niguarda di Milano –. Le tre domande scelte per la campagna tuttavia sono già molto indicative e bastano a porre un sospetto, che va valutato dal medico per poi intraprendere se necessario una terapia adeguata. Si tratta di messaggi semplici e incisivi, in grado di attrarre l'attenzione ma allo stesso tempo rassicuranti: le locandine spiegano chiaramente che non è necessario allarmarsi ma solo parlarne al medico. Sempre consigliabile una visita di controllo urologica annuale dopo i 45 anni.

Alessandro Malpelo

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