Venerdì 26 Aprile 2024

Voucher, alta tensione. Il Pd: "Ora indicazioni da Palazzo Chigi". Depositato nuovo testo

Rosato: "Pronti a ritirare emendamento se è il volere del governo". Camusso: "Se reintrodotti ricorso a Consulta". Relatore Guerra deposita in commissione Bilancio della Camera l'emendamento che introduce i nuovi voucher per imprese e famiglie

Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera (Ansa)

Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera (Ansa)

Roma, 26 maggio 2017 - Alta tensione sui voucher. Il Pd getta acqua sul fuoco della polemica e, a proposito delle presunte crepe con il Governo sulla reintroduzione dei buoni lavoro attraverso un emendamento alla manovrina, il capogruppo alla Camera Ettore Rosato chiarisce: "Noi difendiamo il nostro premier e abbiamo sempre concordato la linea da seguire". Ma il capogruppo dem resta cauto: "Siamo pronti tuttavia a ritirarlo se questo è il volere del Governo. Non cerchiamo nessun incidente parlamentare avendo sempre parlato il linguaggio della chiarezza". Ma Gentiloni non ha dubbi, fanno sapere da Palazzo Chigi: i nuovi buoni sono "strumenti indispensabili per evitare che tali prestazioni si svolgano in nero. Non è certo la reintroduzione dei voucher che il governo aveva abrogato. E' diverso - si specifica - lo strumento, è del tutto diversa la platea".

Spegne la polemica anche Anna Finocchiaro, ministra per i rapporti con il parlamento: "Non esiste nessuna tensione tra il governo e il Partito democratico", dice. E aggiunge: "La proposta di emendamento che sarà presentata in Commissione rispecchierà totalmente la volontà dell'esecutivo in materia di regolazione del lavoro occasionale". I nuovi voucher saranno buoni lavoro per le prestazioni occasionali delle famiglie e delle micro-imprese (Ecco come funzionano).

Resta invece la distanza tra i dem e Mdp: questi ultimi hanno fatto sapere di non avere alcuna intenzione di votare la fiducia. Mossa che non porterà scossoni alla Camera ma che metterebbe in crisi la tenuta del governo non appena la 'manovrina' che ha in pancia i voucher, approderà in Aula in Senato. Intanto la leader Cgil Susanna Camusso annuncia: "Ribadiamo che se si dovesse fare la scelta di reintrodurre" i voucher "come appare in queste ore", "noi ricorreremo alla Corte Costituzionale" in quanto "siamo davanti a un evidente lesione Carta Costituzionale e delle sue regole" e sia stanno violando "le prerogative democratiche del nostro paese".

RELATORE DEPOSITA TESTO - In serata il relatore, Mauro Guerra, ha depositato in commissione Bilancio della Camera una riformulazione dell'emendamento Di Salvo per sostituire i voucher cancellati dal governo per decreto. Il testo non si discosta molto dalle bozze circolate. Guerra ha depositato in commissione Bilancio un pacchetto di 10 emendamenti. Tra le proposte anche una per superare la sentenza del Tar che ha annullato la nomina di 5 direttori stranieri dei musei.

NON CAMBIA LA PROPOSTA SUI VOUCHER - In commissione Bilancio, al lavoro sulla manovrina, è arrivata la riformulazione dell'emendamento Di Salvo che introduce come unica novità il contributo - istituito con la riforma Fornero - che viene erogato mediante il libretto famiglia per l'acquisto di servizi di babysitting, oppure pagare gli asili nido pubblici o i privati accreditati. 

Resta l'introduzione di un libretto famiglia per i lavoretti domestici, e di un contratto di prestazione occasionale per le piccole imprese. Ciascun prestatore non potrà ricevere compensi superiori a 5mila euro e non più di 2.500 euro dal medesimo datore di lavoro. A sua volta, l'utilizzatore non potrà superare i 5mila euro di compensi. Ogni titolo di pagamento del libretto famiglia vale dieci euro per prestazioni di durata non superiore a un'ora, cui si sommano altri due euro per i contributi e l'assicurazione. Per quanto riguarda il contratto di prestazione occasionale potrà essere utilizzato da micro imprese fino a 5 dipendenti, escluse quelle del settore agricolo, fatto salvo per le prestazioni effettuate da titolari di pensioni di vecchiaia o invalidità, disoccupati, giovani fini a 25 anni iscritti a un ciclo di studi, e chi percepisce integrazioni del salario o sostegno al reddito. Escluse anche le imprese edilizie e quelle coinvolte in appalti di opere o servizi. Il compenso orario minimo è di 9 euro.  

MUSEI - L'emendamento prevede il superamento della sentenza del Tar contro la nomina di cinque direttori stranieri nei musei: "Nella procedura di selezione pubblica internazionale" non si applichino i limiti previsti dalle norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze della P.a, che impediscono ai cittadini Ue di accedere a posti che implichino "esercizio diretto o indiretto dei poteri ovvero non attengono alla tutela dell'interesse nazionale".