Voucher, ecco la resurrezione. Buoni per famiglie e micro-imprese

Saranno di due tipi. Tetto di cinque dipendenti per le aziende

Claudia Marin

ROMA

CHE l’emendamento sia del governo o del relatore cambia poco: i voucher risorgono dalle proprie ceneri attraverso la manovrina. E oggi, con le ultime limature, prenderanno la forma del Libretto di famiglia e del Contratto PrestO (compenso lordo di 12,50 euro l’ora) per le micro-imprese fino a 5 dipendenti. Il testo dell’emendamento sulle prestazioni di lavoro occasionali è in realtà pronto da qualche settimana e, dopo essere passato dall’ufficio legislativo del Lavoro e di Palazzo Chigi, è finito sul tavolo della Commissione Bilancio di Montecitorio. Pronto per essere votato in Aula con la fiducia, con tutto il decreto di finanza pubblica.

COME anticipato qualche giorno fa da Qn, secondo la bozza, e salvo qualche aggiustamento finale, vengono innanzitutto stabiliti tre tetti per le prestazioni di lavoro occasionale: 5mila euro di reddito per ciascun lavoratore; 5mila euro per ciascun committente o utilizzatore (elevabile a 7.500/10 mila per ingaggio di studenti, pensionati, disoccupati, titolari di ammortizzatori sociali); 2.500 per ciascun lavoratore con lo stesso committente. In secondo luogo si prevede che possano fare ricorso al lavoro occasionale: le famiglie o le persone per attività di assistenza e cura attraverso il Libretto di famiglia; le amministrazioni pubbliche per progetti speciali per disabili, poveri, tossicodipendenti, per emergenze e calamità, per iniziative di solidarietà; le imprese (piccole o piccolissime, fino a 5 addetti), attraverso il Contratto PrestO.

Il compenso per questo tipo di prestazione è esentasse, ma prevede la contribuzione previdenziale e l’assicurazione contro gli infortuni. E tutta l’attività amministrativa relativa alla gestione delle prestazioni occasionali deve essere tracciata e svolgersi online attraverso una piattaforma informatica ad hoc gestita dall’Inps, su cui devono registrarsi lavoratori e committenti. Al primo utilizzo, lo strumento deve avere una durata minima di 4 ore. Fin qui la disciplina comune. Ma se il committente è una famiglia lo strumento da utilizzare assume la forma del Libretto di famiglia, sorta di card con buoni prepagati da 10 euro l’uno (per remunerare un’ora di lavoro) acquistabile online o negli uffici postali, impiegabile per piccoli lavori domestici (compresi pulizia e giardinaggio), assistenza ai bambini, agli anziani, ai disabili o per lezioni private. Per tutelare da abusi, è prevista la tracciabilità dei flussi committente-prestatore, con comunicazione preventiva e accredito automatico dei compensi.

LE PICCOLE imprese, invece, possono contare su un vero e proprio contratto di lavoro (con ferie, riposi, Tfr e quant’altro) denominato PrestO: è questa la differenza rispetto ai voucher vecchia maniera, che erano senza contratto. Questo contratto è vietato per le imprese con più di 5 dipendenti, in edilizia, negli appalti, nelle lavorazioni pericolose, nella somministrazione di lavoro. Misura minima del compenso orario di 9 euro, cui va aggiunta la contribuzione Inail e Inps per la Gestione separata (32%): in totale 12,50 euro lordi. Per le imprese sopra i 5 addetti dovrebbe essere introdotta la liberalizzazione del contratto a chiamata con limite delle 400 ore in tre anni, ma senza più i confini di età sotto i 25 anni e sopra i 55 anni.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro