Venerdì 26 Aprile 2024

Di Maio: voterei per uscita dall'Euro. Renzi all'attacco: follia

Il leader pentastellato. "Se non prendiamo 40% faremo il governo con chi ci sta". Scontro con il segretario Pd sull'Europa

Luigi Di Maio (Ansa)

Luigi Di Maio (Ansa)

Roma, 18 dicembre 2017 - Dalle possibile alleanze all'ipotesi di un Gentiloni bis. E' la giornata di Luigi Di Maio, che prima in radio poi in tv, chiarisce le intenzioni del Movimento 5 Stelle nel post elezioni politiche 2018. In ballo c'è anche un eventuale referendum sull'euro. "Voterei per l'uscita", ammette il leader pentastellato, scatenando Renzi. Che su Twitter replica: "Una follia". 

Il Movimento 5 Stelle è disposto, dopo le elezioni, ad aprire ad altre forze politiche che appoggino un eventuale esecutivo pentastellato. Ma guai a chiamarle alleanze. L'annuncio arriva dal leader dei grillini Luigi Di Maio, nel corso di un'intervista alla trasmissione Circo Massimo, su Radio Capital. "Se alle elezioni dovessimo ottenere il 40% - ha detto il vicepresidente della Camera -, potremmo governare da soli. Se non dovessimo farcela, la sera delle elezioni faremo un appello pubblico alle altre forze politiche che sono entrate in Parlamento presentando il nostro programma e la nostra squadra. E governeremo con chi ci sta". Poco dopo, a margine di un incontro con la Cna lombarda a Milano, ha precisato: "La nostra idea è di presentare la nostra squadra di governo prima delle elezioni, la sera delle elezioni fare un appello a tutte le forze politiche per metterci insieme sui temi e non sugli scambi di poltrone. Quindi sia chiaro, eliminiamo dal vocabolario le parole alleanza o coalizioni". 

NO A GENTILONI BIS - Di Maio, inoltre, dice no a un eventuale esecutivo Gentiloni bis, prospettiva avanzata giorni fa da Silvio Berlusconi, nel caso in cui non ci sia una maggioranza all'indomani del voto. "Mi terrorizza - ha proseguito Di Maio in Radio - la prospettiva di un Gentiloni bis di breve durata come ha proposto Berlusconi". Il leader pentastellato ribadisce inoltre la regola dei due mandati interna al Movimento, anche in caso di legislatura breve e ritorno alle urne. Regola che di fatto gli impedirebbe di ricandidarsi. "La regola dei due mandati non è in discussione, è uno dei nostri asset fondamentali", ha chiarito. Infine a proposito di Di Battista, Di Maio spiega che "sta ancora combattendo con noi", ma "non sarà fra i ministri, me lo ha chiesto lui".

TRIPLICHEREMO SEGGI - Il leader grillino torna sul tema "alleanze". "Dire di voler andare al governo, significa assumersi una responsabilità. Nella prossima legislatura triplicheremo i seggi parlamentari, impedendo l'incastro di una grande coalizione", ha detto il candidato premier M5S sempre nel corso dell'incontro pubblico in Cna. "Noi ci prendiamo la responsabilità di dare un governo al Paese, non lasceremo il Paese nel caos - ha aggiunto -. La sera del voto, se non avremo superato il 40%, faremo un appello a tutti gli altri gruppi e chiederemo di sostenerci sui singoli provvedimenti. Questa è l'unica alternativa al ritorno al voto. Saremo il perno della 18sima legislatura". 

VOTEREI USCITA DALL'EURO -  Intervistato a La7 Di Maio ha poi chiarito la sua posizione rispetto all'Unione europea. "Io vedo oggi una opportunità dall'Europa", spiega a L'Aria che tira ma "se si dovesse arrivare a un referendum sull'euro che "però io considero un'estrema ratio, voterei per l'uscita, perché significherebbe che l'Europa non ci ha ascoltato". Parole che sollevano subito la replica del segretario Pd. "Sarebbe una follia per l'economia italiana", twitta Matteo Renzi.