Mercoledì 24 Aprile 2024

Moda, miracolo Bizzarri: la ripartenza di Gucci

Il presidente e Ceo di Gucci, Marco Bizzarri, ha ricevuto un premio dall'Onu

Marco Bizzarri, presidente e Ceo di Gucci (Olycom)

Marco Bizzarri, presidente e Ceo di Gucci (Olycom)

NON È DA TUTTI ricevere un premio come filantropo dell’anno. E poi alle Nazioni Unite, nella serata a New York il 22 ottobre scorso in cui si celebrano la Giornata dell’Onu e il 70° anniversario dell’Organizzazione. Non sorprende però sapere che a ricevere questo grandissimo onore sia stato Marco Bizzarri, Presidente e Ceo di Gucci dal gennaio 2015 scelto dal Gruppo Kering per i suoi indubbi meriti come manager di grande successo e forte curriculum nelle società di Francois Henry Pinault ma anche uomo di valori, primo su tutti la tutela e la fiducia nelle persone che lavorano per lui in Gucci. «La lezione che ho imparato finora – ha detto Bizzarri ai primi di settembre agli studenti dell’Università Bocconi – è che devi circondarti del meglio in persone e talenti». Con Marco Bizzarri, che è nato a Rubiera in provincia di Reggio Emilia 53 anni fa, è stato premiato anche Anthony Lake Direttore Esecutivo dell’UNICEF ed è stato conferito il premio alla carriera alla moglie di Ban Ki.moon, Ban Soon-taek: tutti e tre sono stati segnalati per aver promosso nelle loro competenze l’emancipazione e l’istruzione delle donne.

«La leadership e la dedizione dimostrate da Marco Bizzarri sui temi della parità di genere, dell’emancipazione femminile e dell’istruzione ne fanno un modello di ispirazione per tutti noi e degno destinatario di questo premio», ha detto all’atto della consegna Abid Qureshi presidente dell’Associazione delle Nazioni Unite di New York (UNA-NY).

 

E IL SORRISO del Presidente e Ceo di Gucci in quell’occasione racconta molto di lui e dei suoi pensieri di impegno sociale. «Come società –ha detto Bizzarri – abbiamo a cuore dei valori che vanno ben oltre i singoli prodotti, e non perchè questo ci sia imposto come obbligo ma perchè riteniamo sia giusto farlo. Viviamo in un momento storico in cui è possibile creare un cambiamento sociale senza precedenti – continua Marco Bizzarri – e sappiamo che le donne e le ragazze giocano in questo un ruolo assolutamente cruciale. Grazie alla nostra decennale partnership con l’UNICEF con la campagna Chime For Change e ora attraverso Global Citizen, Gucci si impegna a creare un mondo in cui a tutte le ragazze e le donne possano essere garantite pari opportunità a livello di istruzione, salute e giustizia».

Insomma dietro il business batte il cuore della maison fiorentina che Bizzarri sta rilanciando e come reinventando, forte della scelta coraggiosa del direttore creativo Alessandro Michele, degli 11.000 dipendenti, dei 3,5 miliardi da azienda globale con 500 boutique dirette. Una ripartenza che è una sfida nel mondo del lusso senza uguali, reinventando un marchio storico non più solo con l’heritage ma investendo sulla creatività e l’innovazione. E in solo 9 mesi questa scommessa Marco Bizzarri l’ha vinta per davvero.

 

LA SUA carriera racconta molto di lui e del suo dinamico entusiasmo. L’inizio da Accenture, poi gli anni in Mandarina Duck, l’approdo in Gucci Group dapprima per mettere su il team intorno a Stella McCartney per lanciare il brand della stilista inglese. E subito dopo l’arrivo in Bottega Veneta e la conquista dello scettro indiscusso di una delle maison d’eccellenza del lusso internazionale. Non basta: vista la grande esperienza e i risultati il presidente del Gruppo Kering lo vuole a capo di tutti i marchi del lusso marcati Pinault, escluso Gucci. Nove mesi fa la nomina a presidente e ad dell’azienda che ha sede e radici a Firenze e l’impegno a fare della griffe qualcosa di nuovo ma soprattutto di innovativo. Complice la creatività e l’estro di Alessandro Michele e la decisione di puntare subito su una moda globale e senza confini come pure sul genderless eccoci ad oggi. Col sole che torna a brillare sul bambù e sulla staffa di Gucci.