Giovedì 25 Aprile 2024

"Il mio baby Leonardo star Usa". Letizia, pittrice dei geni bambini

I libri della Galli su Michelangelo, da Vinci e Fellini sono bestseller

'La bottega del pittore', disegno dell'illustratrice Letizia Galli

'La bottega del pittore', disegno dell'illustratrice Letizia Galli

Firenze, 3 novembre 2016 - Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti, fino ad arrivare ai tempi moderni con Federico Fellini. Geni in erba. Personaggi illustri destinati a grandissime cose, raccontati per i bambini da Letizia Galli, autrice-illustratrice che vanta in catalogo libri pubblicati, oltre che in Italia, in Spagna, negli Stati Uniti, in Germania, in Francia e in Giappone. Fiorentina di nascita con una lunga parentesi di vita a Parigi, l’architetto mancato – «ben presto ho ceduto al richiamo dell’arte e della scultura», racconta lei sorridendo – è approdata all’illustrazione per bambini creando per il “Corriere dei Piccoli” una serie di fumetti adattati dalle grandi opere di teatro e dell’opera lirica.

Per festeggiare “Agata Smeralda”, l’ultima nata, protagonista del nuovo libro edito per i tipi di Panini, dal 20 novembre l’autrice sarà alla Real Casa dell’Annunziata di Napoli con 210 disegni originali che daranno vita alla prima tappa di “Storie di Bambini” (storiedibambini.org), una mostra “lunga” tre anni, arricchita da tante iniziative collaterali che farà poi tappa a Firenze (Istituto degli Innocenti, dal 25 marzo 2017), Venezia (Istituto Santa Maria della Pietà, dal 3 dicembre 2017), Milano (Istituti Milanesi Martinitt e Stelline, dal 18 Marzo 2018), per concludersi a Roma. 

Come nasce l’idea di raccontare gli italiani più illustri in tenera età? «La mia prima fonte di ispirazione è stato proprio il patrimonio artistico del nostro Paese, grazie a un’infanzia trascorsa in Toscana, ai miei interessi e agli studi».

Dalla sua fantasia si sono materializzati figure mitiche accessibili ai più piccini: ce li presenta? «Ho deciso di illustrare l’universo artistico di Leonardo da Vinci e di Michelangelo, il cinema di Fellini, al quale ho dedicato un libro; le gesta di personaggi storici come Cristoforo Colombo, e ancora le maschere della Commedia dell’Arte, i miti greco-romani (grazie ai quali ho vinto il Premio Octogone nel 1991) e la Bibbia, 72 episodi di una serie televisiva, nel 1987-1988».

I suoi libri sono stati tradotti in 27 lingue: secondo lei perché questi piccoli grandi uomini piacciono tanto? «Si tratta di personaggi molto teatrali e segmentati: in “Mona Lisa, il segreto del sorriso”, dedicato al genio vinciano, ho cercato di stilizzare la sua personalità eclettica aggiungendo un tocco di surrealismo, mantenendo però nella trama dei disegni un legame con l’ambiente, che rimanda a un’epoca chiaramente antica. In “Michelangelo” ho cercato di giocare con la prospettiva, in modo che l’oggetto dello sguardo venisse sovrapposto virtualmente ai sorprendenti contorni della sua e mia città». 

Insomma, l’arte, se raccontata bene, paga... «Eccome. Esempio ne sono film recentissimi come “Inferno” e fiction stile “I Medici”, che personalmente trovo mediocri: il pubblico ha voglia di sentir parlare delle gesta dei grandi uomini».

Come ha iniziato la sua carriera? «Fuggendo, per poi ritornare. Ho lasciato Firenze, l’architettura e tutto il resto e sono emigrata da giovanissima a Milano, in cerca di migliore fortuna. A quell’epoca Milano era una città prospera e moderna che mi ha dato l’opportunità favolosa di diventare una disegnatrice affermata in diversi settori. Ho pubblicato il mio primo libro per bambini nel 1975 e cominciato a tracciare quel cammino pubblicando altri volumi in Spagna, Italia e in Francia. Gli anni seguenti furono altrettanto formidabili e ho potuto lavorare con vero entusiasmo per la televisione (“Il Granracconto”), per la pubblicità e per la stampa».

E Parigi? «Ho lasciato Milano per la Francia nel 1990, cosa che avevo sempre sognato di fare. Questa scelta mi ha dato ancora molte opportunità e a partire da questo momento mi sono dedicata esclusivamente ai libri per bambini, che hanno avuto per fortuna un successo internazionale; cosa che mi ha consentito, tra l’altro, di lavorare direttamente con gli Stati Uniti, dove ho pubblicato sette libri, come i due dedicati a Leonardo e Michelangelo, che a breve verranno ripubblicati anche in Italia, sempre da Franco Cosimo Panini Editore di Modena».

Nuovi personaggi? «La diversità dei soggetti e degli argomenti presenti nei miei libri mi hanno portato, negli anni più recenti ad affrontare una ricerca che continua a rinnovarsi sulla base della mia ispirazione: all’Istituto degli Innocenti di Firenze è venuta al mondo l’ultima nata».

Agata Smeralda? «Sì, la prima orfanella abbandonata nella ruota nel 1444: visitare il nuovo museo degli Innocenti è stata un’emozione indescrivibile, per questo ho deciso di raccontare la storia di quel luogo magico (la mostra fiorentina sarà allestita nella sala progettata proprio dal Brunelleschi) attraverso la breve vita di “Agata Smeralda”: a giorni uscirà anche una canzone che ho scritto per lei, musicata dal maestro Vittorio Cosma».

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