Giovedì 25 Aprile 2024

Il cattivo musulmano

GUERRA di religione o ‘sporca guerra di soldi’? Papa Francesco è nettamente per la seconda ipotesi. Il mestiere che fa non gli consente altre opzioni. Se dopo lo sgozzamento di un vecchio sacerdote il capo della Chiesa parlasse di guerra di religione imboccherebbe una strada senza ritorno. Chi tuttavia non ha i suoi vincoli pastorali può consentirsi un’analisi più libera. Difficilmente all’inizio una guerra si fa in due. C’è sempre uno che comincia. Fu Hitler a invadere la Polonia. Non il contrario. Se una serie ininterrotta di stragi e di attentati contro gli europei detti ‘crociati’ (anche se tra le vittime ci sono ebrei e musulmani) avviene al grido di ‘Allah è grande’ è difficile non pensare a una guerra dichiarata unilateralmente in nome di una religione. Molti occidentali (compresi gli italiani uccisi in Bangladesh) sono stati sgozzati perché non conoscevano il Corano. Il vecchio parroco è stato sgozzato sull’altare. Ora non si ha notizia di cristiani, anche un po’ pazzi, che vadano in giro ad ammazzare i musulmani perché ignorano i Dieci Comandamenti.

(PER la verità, anche tra i battezzati ci sarebbe una strage). Il problema dunque esiste e non può essere risolto con il fatalismo e nemmeno chiudendosi nella paura sperando di non trovarci nel posto sbagliato al momento sbagliato. La Francia e la Germania hanno reagito con grande dignità. Gli apparati di sicurezza francesi, nelle loro varie articolazioni, hanno dato una prova disastrosa di inefficienza. Il nostro ministro dell’Interno (e non solo) nelle stesse condizioni sarebbe volato via come un coriandolo da tempo. Cazeneuve è ancora lì. Hollande viene addirittura applaudito in strada. La Merkel – che rischia davvero molto – ha confermato la sua politica di apertura all’immigrazione. Il Papa ha raccomandato ai giovani riuniti a Cracovia di aprirsi alle altre culture. Dovremmo farlo anche noi, esigendo tuttavia che chi arriva qui si apra alla nostra. Il punto è questo. I terroristi musulmani vogliono spaventarci e provocare una reazione fuori delle regole e comunque far vincere alle elezioni i partiti più intolleranti. Questo farebbe uscire dal sonno altri terroristi dormienti e le nostre strade sarebbero ancor più insanguinate.

CON l’obiettivo di portarci alla ‘sottomissione’ culturale, come prevede nel finale il profetico romanzo di Michel Houellebecq. Badate: i crociati (quelli veri) avevano l’ obiettivo di conquistare i luoghi in cui Gesù nacque, predicò e fu sepolto. Non di convertire i musulmani. Non provarono nemmeno a insegnare il Vangelo. Poi si macchiarono di molte violenze e fecero massacri, come la controparte islamica. Ma da allora sono passati quasi mille anni. La civiltà ha fatto qualche passo in avanti. La vita umana vale quasi dovunque molto di più. Uccidere in nome di una qualunque religione è davvero roba da selvaggi. E qui purtroppo non aiuta l’ambiguità del Corano, che può essere interpretato su certi punti chiave in maniera opposta. È vero, come è stato detto, che il vero luogo di radicalizzazione è la ‘moschea di Google’. Ma intanto bonifichiamo quelle reali. Costringiamo gli imam a parlare in italiano, stringiamoli con i lacci della collaborazione e se non accettano mandiamoli via. Se ciascun musulmano ‘buono’ segnalasse i ‘cattivi’ faremmo un bel passo in avanti. Ci arriveremo mai?