Mercoledì 24 Aprile 2024

L'estate mai partita: colpa dell'anticiclone delle Azzorre. Climatologo: "Non ci protegge"

Massimiliano Fazzini, docente di Rischio climatico all’Università di Ferrara, sgombra subito il campo dalle paure Intervista di Silvia Mastrantonio

Allagamenti e disagi nel Pistoiese (Ansa)

Allagamenti e disagi nel Pistoiese (Ansa)

Roma, 31 luglio 2014 - TUTTA COLPA dell’anticiclone delle Azzorre che «latita» e se ne resta, bello spalmato, sulle Azzorre stesse. Ma non ha tutte le responsabilità, perché tanta pigrizia si spiega con il comportamento anomalo dei monsoni africani a loro volta condizionati dal comportamento ambiguo de El Nino nell’Oceano Pacifico. Ci manca la protezione dell’anticiclone delle Azzorre, quest’anno, ed ecco l’estate instabile che, parola di climatologo, «dal punto di vista meteorologico non è mai iniziata». Massimiliano Fazzini è docente di Rischio climatico all’Università di Ferrara sgombra subito il campo dalle paure. «Ci può stare un’estate così, come ci possono stare un autunno e un inverno miti come quelli passati. Altro discorso per le precipitazioni: nell’anno idrologico 2014 nell’80% del territorio italiano si sono avute precipitazioni superiori alla media dal 200 al 400%». Praticamente a mollo. Perché? «Per un insieme di fattori che partono da autunno, inverno e primavera con perturbazioni atlantiche molto incisive e correnti particolarmente umide. Così è accaduto anche nella prima parte dell’estate. Manca l’anticiclone delle Azzorre a proteggerci». Andrà meglio nelle prossime settimane? «Da domani (oggi per chi legge, ndr) migliorerà e ci sarà una rimonta della campana africana con sole soprattutto al Sud. Ma oltre i 7/8 giorni non si può dire». Sconteremo tutto in autunno? «È una stupidaggine». Qualche mese fa c’era chi prevedeva un’estate al calor bianco... «Bisogna chiarire. Per quanto riguarda le temperature giugno e luglio sono stati in linea con le medie del periodo, anzi siamo mezzo grado sopra alla media. Il problema è che si fa il raffronto con le ultime estati particolarmente calde. Ma le osservazioni, in questo settore, presuppongono un tempo minimo di 30 anni e se guardiamo al 1971-2000 siamo in linea. Non è un’estate fredda». Ma estremamente piovosa sì. «L’unica vera anomalia di cui si può parlare è la crescita delle precipitazioni sia in intensità che in frequenza. Eventi estremi prima si verificavano ogni 50 anni. Ora ogni 10». E che cosa significa? «C’è una probabile responsabilità dell’uomo con le emissioni di gas serra, soprattutto anidride carbonica e metano». Vale per le bombe d’acqua? «L’intensità si determina per l’aria molto fresca in quota che si scontra con il caldo del suolo e dell’acqua del Mediterraneo. L’atmosfera si destabilizza e nascono i fenomeni violenti». Anche i fulmini non scherzano... «L’altro giorno ne sono stati contati 40.000 su tutto il territorio nazionale. In questo modo si scarica l’energia termica». Tropicalizzazione dell’Italia? «Non è un’alternanza tra piogge e clima secco ma solo un aumento dei giorni di precipitazioni e di intensità. Le cose si complicano perché non abbiamo la protezione dell’anticiclone delle Azzorre che resta in una posizione retrograda. Continua a latitare in aperto Atlantico».