Giovedì 25 Aprile 2024

Thyssenkrupp, bocciato il ricorso dei dirigenti. Cassazione: condanne giuste

Ma l'ex ad Espenhahn resta libero in Germania

Alcuni familiari delle vittime del rogo

Alcuni familiari delle vittime del rogo

Roma, 19 ottobre 2017 - Nessuna riduzione delle condanne inflitte ai manager della Thyssenkrupp - tra i quali l'ex ad Harald Espenhahn - per il rogo avvenuto nel dicembre 2007 a Torino a seguito del quale morirono 7 operai dello stabilimento di Torino. Lo ha deciso la Cassazione respingendo i ricorsi straordinari presentati da quattro ex dirigenti dell'acciaieria contro il verdetto emesso dalla stessa Suprema Corte il 13 maggio 2016. Nessun errore, quindi, secondo la Cassazione, nella sentenza di condanna definitiva.

I ricorsi straordinari erano stati presentati dall'amministratore delegato della Thyssen Harald Espenhahn (condannato a 9 anni e 8 mesi), dai dirigenti Gerald Priegnitz, Marco Pucci (entrambi condannati a 6 anni e 10 mesi) e Daniele Moroni (condannato a 7 anni e 6 mesi) contro il verdetto che la Suprema Corte - quarta sezione penale - pronunciò il 13 maggio 2016.

Nei giorni scorsi, a margine del Consiglio Gai a Lussemburgo, il Guardasigilli Andrea Orlando era tornato a sollecitare la Germania sull'esecuzione della sentenza per Espenhahn e Priegnitz. L'Italia ne aveva chiesto l'estradizione, ma questa era stata dichiarata non ammissibile perché entrambi i condannati sono di cittadinanza tedesca. Nei primi mesi di quest'anno, dunque, il nostro Paese ha chiesto all'autorità giudiziaria tedesca di riconoscere la sentenza pronunciata dai giudici italiani sul rogo della Thyssen, e di far eseguire in Germania la relativa pena a carico dei due condannati. Il ministro Orlando, giovedì scorso a Lussemburgo, aveva quindi chiesto al suo omologo tedesco Heiko Maas un "interessamento" per la pronta esecuzione della sentenza. Il ministro tedesco si è impegnato, nel corso dell'incontro con Orlando, a svolgere nel più breve tempo possibile un approfondimento sulla questione.