Giovedì 25 Aprile 2024

Legittima difesa, svolta a metà. Cosa cambia con la nuova legge

Oggi l'ok della Camera. Forza Italia vota no. Legittimo sparare al ladro, ma alla fine decide il giudice Legittima difesa, sì della Camera. Salvini cacciato dall'Aula

Legittimo sparare al ladro. Ma decide il giudice (Ansa)

Legittimo sparare al ladro. Ma decide il giudice (Ansa)

Il relatore responsabile Giustizia del Pd David Ermini presenta gli emendamenti che compattano la maggioranza combinando l’orientamento deciso di Matteo Renzi con le proposte di Nino Marotta e Maurizio Lupi (Ap), nella linea di un ribilanciamento legislativo più favorevole a chi «è aggredito» anziché a chi «aggredisce». Ma senza Far West.

NELLA riformulazione dell’articolo 52 del codice penale (passata con 251 voti a favore) il reato di legittima difesa – in analogia con l’ordinamento francese – è esteso alla «reazione a un’aggressione commessa in tempo di notte ovvero la reazione a seguito dell’introduzione nei luoghi ivi indicati con violenza alle persone o alle cose ovvero con minaccia o con inganno». Passa anche la rivisitazione dell’articolo 59 del codice penale escludendo ogni «colpa dell’agente» (il cittadino che si difende) quando «l’errore è conseguenza del grave turbamento psichico causato dalla persona contro la quale è diretta la reazione in situazioni comportanti un pericolo attuale per la vita, per l’integrità fisica, per la libertà personale o sessuale».

Inoltre «l’onorario e le spese spettanti al difensore della persona dichiarata non punibile per aver commesso il fatto per legittima difesa o per stato di necessità» saranno «a carico dello Stato», recita l’emendamento promosso dal dem Walter Verini ed egualmente approvato. Spiega Ermini: «Il nostro fermo obiettivo è rafforzare i diritti di chi si difende se subisce una violazione della propria casa, lasciando al giudice un margine per decidere e valutare quella condotta». Ma non ci sarà più «l’automatismo dell’indagine per eccesso di legittima difesa», è la lettura di Ap. «Se la legge deve tutelare la parte più debole questa mi pare una bella conquista», considera Lupi. La ritrovata concordia con il Pd piace anche al governo. Anna Finocchiaro, ministra per i Rapporti con il Parlamento, si farà garante dell’intesa con gli orlandiani non convinti.

Le novità appaiono largamente insufficienti all’opposizione di centrodestra, tanto più su una battaglia identitaria. «Fumo negli occhi», segnala Ignazio La Russa per Fratelli d’Italia. «Il Pd preferisce i carnefici alle vittime», alza i toni Giorgia Meloni. «La legge non tutelerà chi si difende, chi protegge se stesso e i propri familiari, bensì continuerà a lasciare un’ampia discrezionalità» ai giudici, prorompe il capogruppo leghista Massimiliano Fedriga, che la sa prende anche con il Movimento 5 Stelle «stampella silente del Pd». Duro Berlusconi: «Il Pd e le altre forze di maggioranza non hanno saputo o voluto scrivere una legge che rispondesse davvero alle esigenze dei cittadini onesti, una legge in grado di tutelare le persone per bene, quando sono aggredite, quando vedono minacciata la propria incolumità, quella dei propri familiari, o i propri beni. Noi non siamo certo per la difesa ‘fai da te’, ma di fronte al pericolo dev’essere garantito il diritto alla difesa». «Ennesima circonvenzione degli italiani», dichiara invece Daniele Farina di Sinistra Italiana-Possibile.

Il Pd respinge le accuse: «Berlusconi parla in modo molto generico – contrattacca Ermini –. Non credo conosca il testo che stiamo discutendo, e forse neanche quello approvato nel 2006 dal suo governo». Semplicemente, Forza Italia intende «sottrarsi a qualsiasi responsabilità» dicendo «no ad una buona riforma», è la stoccata di marca dem.