Mercoledì 1 Maggio 2024

Fausto Brizzi, De Sica: "Molestatore? Non ci credo"

Nuovo servizio a Le Iene. Capotondi: "Gentiluomo con me" Fausto Brizzi, la moglie lo difende: "Per me sono solo voci" Fausto Brizzi, Warner Bros conferma il film di Natale. Ma chiude con il regista

Il regista Fausto Brizzi (ImagoE)

Il regista Fausto Brizzi (ImagoE)

Roma, 15 novembre 2017  - Oggi è il compleanno di Fausto Brizzi. Compleanno amaro, in ogni caso. Una carriera, una dignità, una vita personale fortemente compromessa, comunque vada la vicenda che lo riguarda. Domenica, in un servizio trasmesso da Le Iene , dieci attrici lo hanno accusato di averle molestate sessualmente. Il film di Natale scritto e diretto dal regista, Poveri ma ricchissimi, uscirà, come previsto, il 14 dicembre, ma la Warner Bros che lo distribuisce, ha cancellato il nome di Brizzi dal sito, e annuncia di aver sospeso ogni futura collaborazione con il cineasta romano: «Non verrà associato ad alcuna attività relativa alla promozione e distribuzione del film». Insomma, accade quello che è accaduto in America con Kevin Spacey: il nome del ‘colpevole’ viene cancellato.

Christian De Sica, che è protagonista del film, si schiera a difesa del regista: «Non credo a una sola parola di quello che ho letto e che ho visto. Ho grande stima e grande affetto per Fausto Brizzi, lo conosco da anni come persona corretta e gentile», dice. Ieri sera, Le Iene ha mandato in onda un nuovo servizio, curato da Dino Giarrusso – già regista, e aiuto regista per Scola, Marco Risi, Ricky Tognazzi, scrittore e sceneggiatore, da tre anni inviato della trasmissione. Giarrusso ha intervistato attrici e showgirl; fra loro Cristiana Capotondi e Carolina Crescentini, che con Brizzi hanno lavorato, la Capotondi in Notte prima degli esami ed Ex , la Crescentini in Notte prima degli esami – oggi .

Tesa , al telefono, Cristiana Capotondi. «Credo che la televisione e i giornali non siano i luoghi preposti per certe cose – dice –. Il circo mediatico non deve giudicare una persona se non è certa che sia realmente colpevole. Sono imbarazzata, si tratta di accuse molto brutte. Con me Brizzzi è stato sempre gentile, e si è sempre comportato da vero gentiluomo». La Crescentini si dice «allibita» ed è molto dura: «Questa è roba da malati, inaccettabile, non posso credere sia vero. Ho visto tante cose nella mia vita, ma mai cose del genere. Però dico una cosa: non si fanno i provini a casa del regista». Neri Parenti, il regista dei cinepanettoni che alla radio aveva detto «io queste signorine non le prenderei per un film», riferendosi alle accusatrici di Brizzi, chiarisce la dichiarazione, che ha scatenato molte polemiche.

Dice: «Io agli amici ci credo, Brizzi lo conosco da vent’anni e a queste cose non credo. Non ci credo, se non me lo dice Fausto Brizzi. Se me lo dice, gli dirò che è uno str… La violenza in cambio del lavoro è una cosa schifosa, invito le ragazze a denunciare subito». Fra le attrici e showgirl intervistate da Giarrusso, Isabella Ferrari, Paola Barale, Alba Parietti, Anna Falchi. Valeria Marini si è rifiutata di rispondere. «È un momento rivoluzionario – dice Isabella Ferrari –. Il coraggio di queste ragazze può salvare le giovani generazioni. State facendo qualcosa di storico. Finalmente finiranno certi comportamenti».

Paola Barale dice: «Weinstein? Sono felice che sia fallito. L’avrei messo nudo sul red carpet a testa in giù con le ghiande intorno e i maiali. Bisogna denunciare chi ha atteggiamenti da padrone». E, come molte altre, sostiene che va cambiata la legge che in Italia dà solo sei mesi di tempo a chi ha subito violenze sessuali per denunciare. Alba Parietti per la prima volta svela di essere stata molestata, quando aveva 17 anni, «da un famosissimo produttore». «Ti viene una forma di panico e di paura che ti paralizza. Mi sentivo con una pistola puntata alla tempia, ero nelle condizioni di piangere per la paura». Anna Falchi, infine. Afferma di avere sentito voci su Brizzi, relative a comportamenti non consoni, «in tempi non sospetti». «Se le accuse sono vere, la sua carriera termina qui».