Mercoledì 24 Aprile 2024

Diaz, nuova condanna all'Italia dalla Corte di Strasburgo

La senteza della Corte dei diritti dell'uomo: "Leggi italiane inadeguate a punire e prevenire atti di tortura"

Un momento degli scontri a Genova durante il vertice del G8 2001

Un momento degli scontri a Genova durante il vertice del G8 2001

Roma, 22 giugno 2017 - Nuova condanna della Corte europea dei diritti umani all'Italia per gli atti di tortura perpetrati dalle forze dell'ordine nella notte tra il 20 e 21 luglio 2001 nella scuola Diaz, durante il G8 di Genova. La Corte di Strasburgo mette in luce, nella motivazione, come le leggi italiane siano inadeguate a punire e quindi a prevenire gli atti di tortura commessi dalle forze dell'ordine. La condanna ricalca sostanzialmente quella di due anni fa, in cui i giudici domandavano al nostro Paese di introdurre il reato di tortua nell'ordinamento nazionale. Proprio ieri il commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Nils Muiznieks, aveva inviato una lettera alle autorità italiane esprimendo preoccupazione per il testo sul reato di tortura ora all'esame in Parlamento.  La condanna di oggi punta il dito contro l'Italia anche per non aver punito in modo adeguato i responsabili di quanto accaduto quella notte. 

A presentare ricorso contro l'Italia per le torture subite alla Diaz, nonché per la mancata identificazione e quindi condanna, dei responsabili e l'assenza di un reato di tortura nella legislazione italiana, sono state 42 persone di varie nazionalità che all'epoca dei fatti avevano tra i 20 e i 64 anni. Il ricorso è stato inviato alla Corte di Strasburgo all'inizio del 2013 e comunicato al governo affinché potesse difendersi il 10 novembre 2015, 4 mesi dopo che la Corte di Strasburgo aveva condannato per la prima volta l'Italia, nel caso Cestaro (manifestante pestato, all'epoca dei fatti 61enne), esattamente per gli stessi motivi. La sentenza di oggi stabilisce che i ricorrenti sono stati torturati, i responsabili non sono stati puniti come avrebbero dovuto e l'Italia non ha una legge che criminalizzi adeguatamente e quindi prevenga la tortura.

La Corte, che ha radiato dal ruolo 13 dei ricorrenti mentre ha riconosciuto agli altri 29 indennizzi che variano tra i 45 e 55 mila euro per danni morali. Davanti ai giudici di Strasburgo sono ancora pendenti diversi ricorsi, sempre incentrati sul reato di tortura, relativi ai fatti del G8 di Genova, in particolare a quanto accaduto nella caserma di Bolzaneto. Si tratta in particolare dei ricorrenti che non hanno aderito al patteggiamento raggiunto con alcune delle vittime del Bolzaneto dal governo italiano lo scorso aprile sulle cause intentate presso la Corte.