Mercoledì 24 Aprile 2024

Catania, due sorelle picchiate e uccise in casa. Il trentenne fermato confessa

Duplice omicidio a Ramacca, due anziane sgozzate in casa. Il sospetto è un 30enne del luogo, che ha confessato: voleva 200 euro per un debito di droga. L'uomo è stato tradito dalle telecamere di sicurezza e da tracce ematiche sui vestiti

Svolta nel duplice omicidio a Ramacca (Lapresse)

Svolta nel duplice omicidio a Ramacca (Lapresse)

Ramacca (Catania), 14 dicembre 2017  - Svolta nelle indagini sulla brutale uccisione delle sorelle Maria Lucia e Filippa Mogavero, di 70 e 79 anni, è stato fermato un 30enne del luogo, con precedenti penali. I carabinieri del comando provinciale di Catania e della compagnia di Palagonia sospettano che sia lui l'autore del duplice omicidio di ieri nella casa di Ramacca. 

Si chiama Gianluca Modica, ed è un pregiudicato per reati di droga. A incastrarlo alcune immagini di video di sorveglianza e alcuni indumenti dell'indagato trovati con tracce del duplice omicidio. A tradirlo anche una soletta di uno scarponcino dell'uomo che era stata rinvenuta sotto il corpo di una delle due sorelle e una felpa con cappuccio e un paio di jeans del 30enne che erano stati lavati, anche con dei reagenti. Ma la scientifica sugli abiti ha trovato lo stesso tracce di sangue, come su dei calzini che erano nel contenitore dei panni sporchi. 

Il movente, come ipotizzato fin dall'inizio, sarebbe il tentativo di rapina finito male. Ai militari avrebbe dichiarato che voleva 200 euro per saldare un debito pregresso, contratto per acquistare la droga. Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, a cui la procura di Caltagirone ha affidato le indagini, le due anziane donne sarebbero state prima picchiate, legate e poi accoltellate a morte alla gola. Al trentenne sono contestati il duplice omicidio aggravato e la rapina. Il fermo è avvenuto poche ore dopo la scoperta delle vittime.

Il procuratore di Caltagirone Giuseppe Verzera in conferenza stampa spiega: "E' stato un delitto di una ferocia inaudita, con le due donne sgozzate". Verzera ha poi aggiunto: "Mi preoccupa che questa efferatezza possa produrre dei casi di emulazione". Poi si è "congratulato con i carabinieri per le brillanti indagini che hanno portato all'immediata soluzione del duplice delitto".

In conferenza stampa sono stati resi noti altri particolari sull'efferato duplice omicidio: la prima ad essere uccisa è Filippa Mogavero, nell'appartamento al terzo piano della loro palazzina. Prima la colluttazione, e la lega. Nel frattempo era rientrata Lucia con un vassoio di dolci. L'uomo scese e le chiese i soldi. Lei era disposta a dargliene anche di più, ma lui le disse di 'accontentarsi' di 200 euro. Ma la donna dandogli i soldi gli getta contro anche un mazzo di chiavi, intimandogli che tanto lo conosceva di vista perché era un frequentatore della piazza, e che lo avrebbe denunciato. 

In quel momento, secondo il racconto del fermato da verificare, la donna avrebbe preso un coltello e Mogavero, così sostiene, si sarebbe difeso uccidendola, e sgozzandola. Poi le avrebbe legato i piedi per simulare sevizie e avrebbe messo a soqquadro la casa. E dopo salì di sopra e uccise con una coltellata alla gola anche l'altra sorella: temeva di essere denunciato. L'arma del delitto non è ancora stata trovata. Le due donne, nubili e casalinghe, vivevano con una terza sorella che al momento del delitto era fuori. E' stata lei, tornando a casa, a scoprire i corpi, lacerati da più coltellate. 

A Modica i carabinieri sono arrivati dopo poche ore di indagini. I controlli dei militari si erano concentrati subito sui numerosi frequentatori di piazza Margherita, che si trova sotto proprio la palazzina delle sorelle Mogavero. Poi i sospetti sul 30enne, immortalato un sistema di video sorveglianza privato vicino all'ingresso della palazzina che si affaccia alla piazza. Nonostante il cappuccio della felpa i carabinieri lo hanno riconosciuto, lo conoscevano bene perché lo avevano già fermato in passato per spaccio di droga. 

Quando gli agenti hano deciso di entrare in azione, lo hanno trovato a casa di parenti. Fondamentale è stata la perquisizione nella sua abitazione, dove sono stati trovati gli elementi necessari per muovere le accuse. Ora è in carcere.

Il sindaco di Ramacca, Pippo Limoli, si è congratulato per l'operazione dell'Arma: "La grandissima conclusione dell'operazione dei carabinieri e della magistratura ha ridato sollievo alla mia comunità perché ieri c'era tanta paura e inquietudine nei cuori di tutti noi". 

Ricordando le sorelle Filippa e Lucia Mogavero, il primo cittadino del comune del catanese, ha continuato: "Esprimiamo tanta solidarietà ai familiari delle due povere vittime  e domani alle 17.30, alla presenza di tutti i sindaci del Calatino, si terrà una fiaccolata a Ramacca per ribadire la vicinanza delle istituzioni ai Mogavero e per alzare alto il grido di richiesta di sicurezza e legalità nel nostro territorio".