Giovedì 25 Aprile 2024

Boom di adesioni alla petizione Enpa: "Giù le mani dall'Orso"

La Protezione animali invita la provincia di Trento alla calma e alla riflessione e offre una serie di proposte da discutere a un tavolo presenti esperti della specie

Orso giovane in una foto Olycom

Orso giovane in una foto Olycom

Roma, 26 luglio 2017 – Boom di adesioni sul web per le iniziative di protesta promosse da Enpa per dire no al provvedimento di cattura e uccisione ai danni dell’orso che domenica in Trentino scorsa avrebbe aggredito un escursionista. In soli due giorni infatti la petizione online ha sfondato il muro della 65mila firme, mentre il mail bombing sulla pagina Facebook dell’associazione ha raccolto, a vario titolo, ben 210 mila adesioni.

Qui la petizione: https://www.change.org/p/al-presidente-della-provincia-autonoma-di-trento-ugo-rossi-nessuno-tocchi-l-orso?recruiter=77689099&utm_source=share_petition&utm_medium=email&utm_campaign=share_email_responsive

Qui mail bombing: https://www.facebook.com/enpaonlus/posts/10154908850288224

«La protesta – fa sapere l’associazione – prosegue. Chiediamo alle istituzioni del Trentino un gesto di ragionevolezza. Alle istituzioni della Provincia autonoma di Trento, incapaci di gestire la situazione come peraltro dimostra il precedente di Daniza, chiediamo di convocare un tavolo urgente con i massimi esperti internazionali della materia affinché si metta a punto un piano d’azione realmente efficace. Che possa cioè tutelare l’incolumità tanto degli animali quanto delle persone». Questa, tuttavia, è solo una delle proposte avanzate da Enpa.

L’associazione sottolinea infatti la necessità improrogabile di censire tutti gli esemplari che insistono sul territorio trentino e di monitorarli tramite radiocollare. E ancora: sorveglianza dei percorsi boschivi dove la presenza dei plantigradi è più intensa, specie delle madri con i cuccioli al seguito, vietare agli escursionisti percorsi al di fuori dei sentieri boschivi, prevedendo anche la creazione di zone rosse; incrementare le iniziative tese a informare e sensibilizzare i cittadini.

Ma, soprattutto, l’Ente Nazionale Protezione Animali chiede alle istituzioni del Trentino di raccogliere l’invito alla ragionevolezza e ad una pausa di riflessione già rivolto all’indomani dei fatti di Lamar. A quattro giorni dall’aggressione perpetrata da un non meglio individuato orso, la situazione è ancora estremamente nebulosa. «Siamo sospesi tra il surreale e il paradosso – commenta l’Enpa – perché abbiamo una “condanna” ma non un “colpevole”. C’è, infatti, un ordine di cattura ma non si capisce bene contro chi debba essere eseguito, visto che, come detto, ad oggi nessuno sa quale esemplare avrebbe posto in essere l’aggressione». Con l’evidente conseguenza di fare un buco nell’acqua. L’ennesimo sotto la responsabilità di opera di istituzioni incompetenti e inadeguate, conclude la nota della Protezione animali. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]