Mercoledì 24 Aprile 2024

Lupi vicino a Canazei. La Provincia vuole sparare proiettili di gomma

Trento. Secondo l'assessore uno degli animali sarebbe affetto da rogna ed è stato sollecitato il Ministero dell'Ambiente a concedere l'autorizzazione

Lupi in una foto Papi

Lupi in una foto Papi

Trento, 17 dicembre 2017 - Un lupo è stato avvistato vicino a Canazei, e il presidente della provincia Autonoma di Trento Ugo Rossi e l'assessore all'agricoltura, foreste, caccia e pesca, Michele Dallapiccola, comunicano che "i forestali stanno già presidiando e controllano la zona". Inoltre - spiega la provincia - "è stata fatta una richiesta al Ministero per poter intervenire con proiettil di gomma per dissuadere il branco dalla frequentazione del paese".

L'ispezione delle fotografie da parte dei servizi veterinari ipotizza che "l'animale avvistato sia affetto da una patologia che potrebbe corrispondere alla rogna sarcoptica, malattia tipica del camoscio in quella zona e trasmissibile anche ai canidi". L'assessore Michele Dallapiccola fa sapere che si attendono indicazioni da parte del Ministero e di ISPRA sul da farsi in merito all'animale. «Abbiamo fatto analizzare i reperti fotografici - aggiunge l'assessore - e c'è il sospetto che sia affetto da rogna sarcoptica, una malattia cutanea parassitaria, non virale, tipica degli animali selvatici, come i camosci, e trasmissibile ai canidi. Ciò spiegherebbe l'alterazione del comportamento del lupo in questione, tanto da portarlo ad avvicinarsi ai centri abitati».

I lupi in zona, a quanto riferisce l'assessore, sarebbero un piccolo branco, uno solo dei quali potrebbe essere affetto dalla rogna. «Abbiamo chiesto al ministero nei giorni scorsi - continua - di potere intervenire con proiettili di gomma per dissuaderli dall'andare vicino ai centri abitati. I forestali che sono già sul posto potrebbero essere più efficaci nella dissuasione. Intendiamo inoltre gestire le mangiatoie della fienagione per i mufloni più a monte, in modo che siano più distanti dalle case». «Segnaleremo inoltre la situazione sanitaria - chiarisce - e l'ipotesi di rimuovere l'animale per motivi sanitari: per risparmiargli sofferenze e per evitare ai suoi simili di essere contagiati», conclude l'assessore. [email protected]