Mercoledì 24 Aprile 2024

"C'è un uccellino caduto dal nido". "Meglio lasciarlo dov'è"

In questa stagione si moltiplicano i ritrovamenti ma nella maggior parte dei casi il prelievo è un danno per l'animale. Laboratorio Verde di Piacenza Onlus invita a riflettere e offre molti consigli utili su che cosa fare: "I genitori sono sempre nelle vicinanze e ne hanno cura"

Piccoli nel nido (Foto Olycom)

Piccoli nel nido (Foto Olycom)

Roma, 6 luglio 2015 - Gli uccellini hanno difficoltà a volare, ma sono seguiti dai genitori. Il contatto con l'uomo li può condannare alla morte o ad una vita in cattività, perché non hanno ricevuto il necessario addestramento. Sono le regole principali diffuse da Laboratorio Verde Piacenza Onlus che si rivolge agli amanti della natura per raccomandare attenzione. 

Chi, vedendo un uccellino caduto a terra dopo uno sfortunato volo, non prova la tentazione di raccoglierlo per curarlo e nutrirlo? Pare una buona azione, compiuta credendo di salvare l'animale. Non è così. Purtroppo, l'intenzionale salvatore firma spesso, inconsapevolmente, la condanna a morte dell'animale o lo costringe ad una vita in cattività. Gli uccellini, che, alla fine della primavera, lasciano il nido e spesso si alzano in volo senza successo ricevono cure molto attente dai genitori; i quali, qualora il piccolo voli con fatica, continuano a seguirne i richiami e ad alimentarlo anche lontano dal nido. Normalmente, dopo qualche giorno e ulteriori tentativi, la padronanza del volo è raggiunta. Il Laboratorio Verde di Piacenza Onlus invita pertanto tutti i frequentatori dei parchi e dei boschi a non toccare i piccoli volatili. Lo stesso discorso vale per i piccoli di capriolo, considerati erroneamente abbandonati (la madre, infatti, sovente è nelle vicinanze): soccorrerli, contaminandoli con l'odore del corpo umano, significherebbe condannarli a probabile morte o ad una vita in gabbia. La madre non li riconoscerebbe più e li abbandonerebbe a se stessi.

Nelle ultime settimane, si sono moltiplicate le segnalazioni di ritrovamenti di piccoli volatili, da parte di cittadini che li avevamo recuperati nei pressi dei nidi e li ritenevano bisognosi di soccorso. Peraltro il fenomeno sta diventando sempre più urbano, poiché molte specie di volatili tendono a spostarsi verso i centri abitati, dove si sentono maggiormente al sicuro e nidificano. Di qui l'appello a non raccogliere gli uccellini, se non in casi di estremo pericolo.  Altro fenomeno preoccupante è la consegna di volatili che, alla visita del veterinario competente, denotano una detenzione in ambiente diverso da quello "selvatico" da cui viene dichiarato essere stato prelevato l'animale stesso. Tante persone che agiscono in buona fede quando poi si rendono conto di non essere in grado di accudire queste creature, notando la progressiva debilitazione dell'animale, segnalano il ritrovamento per la successiva consegna al centro di recupero. Si può presumere che ci siano persone che, per innato buon cuore ed in assoluta buonafede, prelevino gli animali cercando di dare loro sollievo ....anche con l'intento di liberarli una volta ristabiliti. Ma questa pratica è assolutamente da evitare.

Gli animali vanno prelavati solo se in condizioni di pericolo, e non è possibile metterli in sicurezza, o se hanno riportato danni come fratture o ferite; diversamente sono semplicemente animali caduti dal nido che vengono seguiti a terra dai genitore, anche per diverse settimane. Ci sono molti volenterosi che dicono di "aver fatto molta fatica a catturarlo perché continuava a scappare" ...ecco, questi sono i chiari segnali che l'animale non sta male e vuole restare dov'è. Per tutti questi motivi Laboratorio Verde di Piacenza Onlus raccomanda di valutare con attenzione la necessità di prelavare l'animale (nello specifico l'avifauna) e soprattutto di non affidarsi al "fai da te" casalingo. Meglio usare prudenza e allontanarsi dalla zona per fare in modo che i genitori tornino a farsi vivi con il piccolo. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]