Venerdì 26 Aprile 2024

Esche avvelenate nel Parco del Gran Sasso: morti sei cani da tartufo

Il Corpo Forestale invita a non frequentare la zona perché si ritiene che ci siano in giro altri bocconi letali oltre ai 17 già recuperati dai Nuclei cinofili antiveleno

Cane da tartufo in una foto di repertorio

Cane da tartufo in una foto di repertorio

Roma, 18 dicembre 2014  - Diciassette esche avvelenate sono state individuate da uno dei Nuclei Cinofili Antiveleno in un'operazione con il Corpo Forestale dello Stato, nel Comune di Brittoli (Pescara) e il ritrovamento, purtroppo, si è accompagnato anche all'individuazione delle prime numerose vittime del veleno, ben sei cani da tartufo. "Si tratta del primo caso di avvelenamento, dopo oltre un decennio, nel territorio del Parco Nazionale Gran Sasso Laga, Ente che ha fatto della concertazione con le comunità locali e del supporto alle attività zootecniche la principale forma di prevenzione verso l'uso illegale del veleno", si legge in una nota.

L'azione dei Nuclei Cinofili Antiveleno del Parco e della Forestale ha permesso di eliminare già numerosi bocconi avvelenati "ma si ritiene plausibile che possano essercene altri. Per queste ragioni nei prossimi giorni continueranno gli interventi di ispezione e di bonifica con l'ausilio dei preziosi cani antiveleno, considerando che tutta l'area è intensamente frequentata dai cercatori di tartufi". Allo scopo sono stati immediatamente interessati i Sindaci dei Comuni di Brittoli, Corvara e Carpineto della Nora, affinché siano messe in atto tutte le misure di prevenzione.E poiché "il veleno colpisce in maniera indiscriminata sia gli animali domestici che quelli selvatici, innescando incontrollabili catene di morte, si rende soprattutto indispensabile una capillare opera di informazione ai cittadini al fine di scongiurare altri casi di avvelenamento", conclude la nota.  Per contatti con la nostra redazione: [email protected]