L'industria dello streaming in Italia sta attraversando un periodo di significativa trasformazione. Dopo anni di crescita ininterrotta, il mercato sembra aver
r aggiunto un punto di saturazione, con un numero sempre maggiore di utenti che riconsiderano il valore dei loro abbonamenti a pagamento. Questo cambiamento di tendenza è alimentato da diversi fattori, tra cui l'aumento dei prezzi degli abbonamenti e la disponibilità di alternative più economiche o addirittura gratuite, seppur con pubblicità.1 italiano su 4 condivide l'abbonamento
Una delle strategie più diffuse per contenere i costi degli abbonamenti streaming è la condivisione degli account. Secondo recenti rilevazioni, circa 1 italiano su 4 sceglie di condividere l'abbonamento a piattaforme come Netflix, Amazon Prime Video e Disney+ con amici o familiari. Questa pratica, sebbene possa violare i termini di servizio di alcune piattaforme, riflette una crescente sensibilità verso il risparmio, in un contesto in cui l'offerta di contenuti in streaming è più ampia che mai. Servizi come Together Price e Sharesub facilitano questa tendenza, offrendo piattaforme sicure e regolamentate per la condivisione dei costi degli abbonamenti.
Abbonamenti in calo
Il calo degli abbonamenti è un fenomeno che sta interessando diverse piattaforme di streaming in Italia. Secondo i dati AGCOM, il numero di abbonati a servizi come Netflix, Prime Video e DAZN ha visto una riduzione di 870 mila unità, mentre piattaforme come Disney+ e Sky-Now hanno registrato una crescita. Questo scenario di fluttuazione riflette una maggiore selettività da parte degli utenti, che tendono a cancellare gli abbonamenti meno utilizzati o a optare per formule più economiche, come quelle supportate dalla pubblicità.
Spendere meno: la nuova priorità
La ricerca di soluzioni per spendere meno senza rinunciare all'intrattenimento di qualità è diventata una priorità per molti italiani. L'introduzione di piani con pubblicità da parte di grandi player come Netflix testimonia questa tendenza. Questi piani, pur offrendo un'esperienza utente leggermente diversa a causa delle interruzioni pubblicitarie, rappresentano una valida alternativa per chi desidera accedere a un vasto catalogo di contenuti a un prezzo ridotto. Inoltre, l'aumento dei prezzi degli abbonamenti, che ha visto gli utenti italiani pagare in media il 33% in più per i propri servizi di streaming, ha spinto molti a riconsiderare le proprie abitudini di consumo, privilegiando la condivisione degli account o la scelta di piani più economici.
Il panorama dello streaming in Italia sta dunque vivendo una fase di profonda evoluzione. La crescente pressione sui prezzi degli abbonamenti e la ricerca di alternative più accessibili stanno ridisegnando le abitudini di consumo degli italiani, che mostrano una crescente propensione a esplorare nuove modalità per godere dei propri contenuti preferiti senza gravare eccessivamente sul budget familiare.