Roma, 23 aprile 2024 – L’uso dell’intelligenza artificiale che provochi un “danno ingiusto inviando, cedendo, pubblicando o diffondendo senza il suo consenso immagini, video o voci alterati o falsificati mediante l’impiego di sistemi di Ia e idonei a indurre in inganno sulla loro genuinità, è punito con la reclusione da uno a cinque anni”. Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio. Mentre l’iscrizione a sistemi come i chatbot per gli under 14 avverrà solo previo consenso dei genitori. Ancora: uno stanziamento da un miliardo di euro, spalmato nel triennio fino al 2026, a sostegno dello sviluppo di startup del settore e di almeno una azienda capace di assumere dimensione di leader nel mercato nazionale. Sono i capisaldi del disegno di legge sull’Ia approvato oggi dal Consiglio dei ministri.
Il provvedimento cerca di mettere ordine in un settore con campi di applicazione molto diversi - dalla salute all’informazione fino alla cultura passando per la sicurezza e la difesa - le cui potenzialità e i risvolti sono ancora tutti da esplorare.
I paletti del Governo sull’Ia
Il documento prova a fissare dei paletti all’uso dell’IA, specifica che i sistemi e i modelli di intelligenza artificiale devono essere sviluppati ed applicati nel rispetto dell’autonomia e del potere decisionale dell’uomo e non dovranno pregiudicare lo svolgimento con metodo democratico della vita istituzionale e politica. La precondizione essenziale è che dovrà essere assicurata la cybersicurezza. Per l’informazione l’intento è che i sistemi di IA vengano utilizzati, si legge nella bozza del testo, “senza pregiudizio alla libertà e al pluralismo dei mezzi di comunicazione, alla libertà di espressione, all’obiettività, completezza, imparzialità e lealtà dell’informazione”.
Le parole del ministro Nordio sull’uso dell’Ia nella giustizia
Nordio ha chiarito: “Si è diffuso il pensiero che l’intelligenza artificiale possa sostituire l’attività dei giudici” ma il provvedimento approvato dal Cdm prevede che “possa essere utilizzata per l’organizzazione e la semplificazione del lavoro giudiziario” ma “senza condizionare i magistrati, ai quali è sempre riservata la decisione finale, e senza sostituire l’intelligenza artificiale all’intelligenza umana”.
Riforma della giustizia: i tempi
Entro metà maggio, ha annunciato Nordio, dovrebbe essere conclusa la riforma della giustizia, che prevede la separazione delle carriere dei magistrati, con percorsi distinti tra i magistrati giudicanti e quelli requirenti. Le ipotesi sul tavolo: concorsi in magistratura separati, due Csm con aumento del numero dei membri laici e il sorteggio dei togati, oltre a una modifica per la discrezionalità dell’azione penale.
Le parole di Nordio sul 25 aprile e il codice ‘fascista’
“Il nostro codice penale è quello firmato da Vittorio Emanuele III e Benito Mussolini, un codice ‘fascista’ sia pure scritto molto bene. Tra qualche giorno si celebrerà la festa della Liberazione, ispirata all’antifascismo, ma dobbiamo ricordare che abbiamo ancora quel codice, che tra l’altro gode di buona salute, mentre il codice intitolato all’eroe della Resistenza Vassalli è stato demolito”. Queste le parole di Nordio al convegno “Senza dignità”, organizzato dall’università ‘Roma Tre’ sulla situazione delle carceri italiane.
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