Lunedì 29 Aprile 2024

MeowTalk, l'app che traduce i miagolii dei gatti. O almeno ci prova

Chi non vorrebbe capire i propri animali domestici? Con l'aiuto della scienza (forse) ci riusciremo

Gatto (Liverani)

Gatto (Liverani)

Roma, 6 settembre 2022 - Parlare con gli animali è un desiderio millenario dell'uomo. Tuttavia, se non contiamo San Francesco d'Assisi o il Dottor Dolittle, i tentativi di capire i nostri amici pelosi (e non) sono stati invani finora.  Ma c'è un'applicazione - in realtà ce ne sono numerose - che ci promette di tradurre i miagolii dei gatti. Certo, l'idea suscita un certo grado di scetticismo, ma una giornalista del New York Times, Emily Anthes ha deciso di darle una chance e di raccontare la sua esperienza. 

L'applicazione in questione è MeowTalk, scaricabile gratuitamente (se siamo disposti ad ascoltare pubblicità prima di ogni 'traduzione'). Secondo il sito ufficiale, MeowTalk è in grado di identificare 9 'messaggi' generici che i nostri gatti vogliono trasmetterci: difesa, lotta, rabbia, felicità, caccia, accoppiamento, dolore, riposo e richiamo per i genitori. I creatori del progetto sostengono che l'app riconosca questi 9 messaggi con un'accuratezza del 90%. In più, affermano che è possibile insegnare all'algoritmo parole specifiche che il nostro gatto conosce. 

Anthes non è stata subito convinta dei 'poteri' dell'app. Dopo giorni di silenzio pesante, per suscitare una reazione vocale, ha preso in mano il suo gatto mentre lui stava mangiando (vizio capitale nel mondo dei gatti). La mossa ha funzionato e l'app ha subito fornito la traduzione: "Sono felice!". Tuttavia la scrittrice aveva dei dubbi. Ma a parte il fallimento iniziale, va detto che l'algoritmo ha prodotto anche traduzioni più plausibili, come un miagolio di benvenuto al ritorno dopo una settimana di vacanza, o "lasciami riposare". 

Uno dei co-fondatori dell'applicazione, Stavros Ntalampiras, professore associato di informatica dell'Università di Milano, in uno studio del 2019 ha dimostrato che gli algoritmi possono distinguere automaticamente tra i miagolii che i gatti fanno in tre situazioni: quando vengono spazzolati, mentre aspettano il cibo o dopo essere stati lasciati soli in un ambiente strano. La tecnologia di MeowTalk si basa in parte su questo studio e usa i suoni registrati dagli utenti per sviluppare il proprio algoritmo. Nonostante non ci siano due gatti che miagolino nello stesso identico modo, secondo alcune ricerche scientifiche ci sono alcuni tratti melodici che condividono tutti. Dunque, l'idea di un algoritmo che traduce ciò che ci dicono gli animali, alla fine non sembra nemmeno così utopistica. Il dottor Ntalampiras stesso ammette che l'app non è ancora puramente scientifica a questo punto, ma l'obiettivo è avvicinarsi sempre di più a una comunicazione vera e propria tra gatti e padroni. 

Finché l'app non raggiunge un livello di accuratezza e scientificità tale da poterla chiamare rivoluzionaria nell'ambito della comunicazione tra animali e uomini, gli utenti creativi ne hanno trovato un uso inaspettato, ma utile. MeowTalk ha un archivio di tutte le registrazioni, che possono diventare particolarmente preziose se l'animale muore. 

In ogni caso, gli animali stanno già comunicando con noi tutti i giorni, anche se non condividiamo la stessa 'lingua'. Da un certo punto di vista, è un'esperienza decisamente più 'magica' esplorare col tempo i vari significati e le mille sfumature dei gesti e versi dei nostri amici pelosi.