
Marte è il quarto pianeta del sistema solare
Tecnicamente sono state definite come “prove di un ciclo del carbonio su Marte antico”. Ma, in sintesi, possiamo dire che le ultime scoperte del robot sonda Curiosity potrebbero aiutare gli scienziati a comprendere meglio se Marte abbia mai potuto ospitare delle forme di vita e se, come sulla Terra, anche sul Pianeta Rosso ci sia stato un evento catastrofico che ha causato una estinzione di massa. Vediamo quali nuovi, incredibili scenari si potrebbero aprire.
Cosa ha trovato Curiosity su Marte
Procediamo con ordine: lavorando nel Mars Science Laboratory Curiosity Rover della NASA, Ben Tutolo e la sua squadra hanno analizzato i dati provenienti da tre dei siti di perforazione di Curiosity e hanno notato la presenza di siderite, un materiale carbonato di ferro, all’interno di strati ricchi di solfati del Monte Sharp nel cratere Gale. “La scoperta di grandi depositi di carbonio nel cratere rappresenta sia una sorpresa che un'importante svolta nella nostra comprensione dell’evoluzione geologica e atmosferica di Marte,” ha detto Tutolo. Mentre Curiosity continua ad attraversare il cratere, i ricercatori stanno cercando di comprendere meglio qualcosa sull’abitabilità del Pianeta Rosso e le transizioni climatiche che hanno portato all’ambiente attuale. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Science.
Una grande estinzione anche sul pianeta rosso
Circa 250 milioni di anni fa, sulla Terra si verificò un evento noto come "la grande estinzione", durante il quale circa l’80% di tutta la vita si estinse. Analizzando i dati raccolti da Curiosity e non solo, gli scienziati della NASA ritengono che un evento simile possa essere accaduto anche su Marte, trasformando il clima caldo e umido di allora in uno molto più freddo e secco. Per intenderci, oggi la temperatura media sul quarto pianeta del sistema solare è di – 63 gradi centigradi.
“L’abbondanza di sali altamente solubili in queste rocce e di depositi simili mappati in gran parte di Marte è una prova della 'grande essiccazione' del pianeta durante il suo drammatico passaggio da un Marte caldo e umido a uno freddo e secco” ha aggiunto lo scienziato, ipotizzando che i carbonati sedimentari di Marte come la siderite si siano formati probabilmente sotto un’antica atmosfera ricca di anidride carbonica. Ora, grazie a queste scoperte, le loro ipotesi si fanno molto più concrete.
Acqua su Marte: una nuova conferma
La presenza di carbonati su Marte suggerisce che un tempo ci fosse abbastanza anidride carbonica nell’atmosfera tale da permettere la presenza di acqua liquida sulla superficie del pianeta. Peraltro, non è la prima volta che la sonda rileva dati che aprono ad uno scenario simile: già nel 2013 aveva dato la prova dell’esistenza di un antico lago d’acqua dolce proprio sul Pianeta Rosso.