
Il 26 giugno 2025, alle 9:30 del mattino (ora italiana), il panorama dell’intelligenza artificiale è stato scosso da un’interruzione senza precedenti dei servizi di OpenAI, la società guidata da Sam Altman. ChatGPT, il celebre chatbot che ha rivoluzionato il modo in cui milioni di persone interagiscono con l’IA, è diventato improvvisamente inaccessibile per molti utenti, generando un’ondata di frustrazione globale. Il problema, iniziato come un piccolo intoppo, si è rapidamente trasformato in un blackout su larga scala, con un picco di segnalazioni registrato intorno alle 10:40, quando quasi 1.000 utenti solo in Italia hanno denunciato malfunzionamenti su Downdetector.
Il disservizio non si è limitato a una regione specifica, ma ha colpito utenti in Europa, Nord America, Asia e oltre, evidenziando la portata globale dell’infrastruttura di OpenAI e la sua vulnerabilità. ChatGPT, il fiore all’occhiello della società, è stato il servizio più gravemente compromesso: molti utenti hanno segnalato l’impossibilità di accedere alla homepage del sito, mentre altri si sono scontrati con errori di connessione, rallentamenti estremi o l’incapacità di ottenere risposte dal chatbot.
I dettagli del disservizio: cosa è andato storto?
Il problema è emerso poco dopo le 9:30, quando i primi utenti hanno iniziato a notare anomalie nell’utilizzo di ChatGPT. Alcuni hanno ricevuto messaggi di errore generici, come “Errore di rete” o “Impossibile caricare la pagina”, mentre altri hanno riscontrato risposte incomplete o ritardi significativi nelle interazioni con il chatbot. In alcuni casi, le sessioni si interrompevano bruscamente, lasciando gli utenti senza possibilità di continuare le loro conversazioni.
Downdetector, la piattaforma che monitora i disservizi online, ha registrato un’escalation rapida delle segnalazioni, con un picco di quasi 1.000 lamentele in Italia entro le 10:40. A livello globale, le segnalazioni hanno raggiunto numeri simili in paesi come Stati Uniti, Regno Unito e India, confermando che il problema era di natura sistemica. Sebbene OpenAI non abbia ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale sulle cause, l’ampiezza del blackout suggerisce un possibile sovraccarico dei server o un guasto nell’infrastruttura centrale della piattaforma.
Non solo ChatGPT è stato colpito: anche altri servizi di OpenAI, come le API utilizzate da sviluppatori e aziende, hanno mostrato segni di instabilità, anche se in misura minore. Questo ha amplificato l’impatto, interrompendo flussi di lavoro per professionisti e aziende che dipendono dall’IA per attività come la scrittura di codice, la creazione di contenuti o l’automazione di processi.

La reazione degli utenti: frustrazione e ironia sui social
L’interruzione ha scatenato un’ondata di reazioni sui social media, in particolare su X e Reddit, dove gli utenti hanno condiviso esperienze, lamentele e persino battute sulla situazione. Su X, l’hashtag #ChatGPTDown è diventato rapidamente di tendenza, con migliaia di post che descrivevano il caos. Un utente ha scritto: “ChatGPT è morto proprio mentre cercavo di finire una presentazione. Ora come faccio?!” Un altro ha ironizzato: “Senza ChatGPT, mi sento come se mi avessero tolto il mio assistente personale… e il mio terapista!”
Su Reddit, le discussioni si sono concentrate su anomalie specifiche, come risposte frammentate o sessioni che non si avviavano affatto. Un thread popolare ha visto utenti lamentarsi della dipendenza da ChatGPT per compiti quotidiani, con uno studente che ha confessato: “Stavo usando ChatGPT per aiutarmi con un saggio. Ora sono bloccato e non so nemmeno da dove cominciare senza di lui.” Altri hanno condiviso screenshot di schermate di errore, con messaggi come “Qualcosa è andato storto, riprova più tardi” che sono diventati virali.
Le reazioni hanno oscillato tra frustrazione e umorismo, con molti utenti che hanno sottolineato quanto ChatGPT sia diventato una parte integrante della loro routine. Tuttavia, il blackout ha anche spinto alcuni a esplorare alternative, con menzioni a piattaforme come Grok di xAI o Perplexity che hanno guadagnato terreno durante l’interruzione.
Le possibili cause: un sistema sotto pressione
Sebbene OpenAI non abbia ancora chiarito le cause esatte del disservizio, gli esperti ipotizzano che il problema possa essere legato alla crescente domanda che grava sull’infrastruttura della piattaforma. Con milioni di utenti attivi settimanali e un’espansione continua delle funzionalità, come il recente modello GPT-4o e l’integrazione di strumenti come Sora, i server di OpenAI potrebbero aver raggiunto un punto di saturazione. Un guasto in un cluster di server o un problema di bilanciamento del carico potrebbe aver innescato l’effetto domino che ha portato al blackout globale.
Un’altra ipotesi è un possibile errore software legato a un aggiornamento recente. Incidenti simili si sono verificati in passato, come il down di aprile 2025, attribuito a un sovraccarico causato da nuove funzionalità di generazione di immagini. Anche un attacco informatico, come un DDoS, non può essere escluso, anche se non ci sono prove concrete a supporto di questa teoria.
L’impatto: una riflessione sulla dipendenza dall’IA
Il blackout di ChatGPT ha messo in evidenza quanto l’intelligenza artificiale generativa sia diventata cruciale per milioni di persone. Dagli studenti che usano ChatGPT per supporto accademico ai professionisti che lo integrano in flussi di lavoro complessi, l’interruzione ha interrotto attività in tutto il mondo. In Italia, in particolare, il disservizio ha colpito duramente, con centinaia di segnalazioni concentrate nelle ore di punta della mattina, quando molti utenti stavano iniziando la loro giornata lavorativa o scolastica.
L’evento ha anche sollevato domande sulla resilienza delle infrastrutture di OpenAI e sulla necessità di investire in sistemi più robusti per gestire la domanda crescente. Con la concorrenza nel settore dell’IA che si intensifica, questo blackout potrebbe spingere gli utenti a considerare alternative, mettendo pressione su OpenAI per garantire una maggiore stabilità.
Cosa aspettarsi: OpenAI al lavoro per il ripristino
OpenAI ha confermato di essere al lavoro per risolvere il problema, con un aggiornamento sulla pagina di stato che dichiara: “Abbiamo identificato il problema e stiamo implementando una correzione.” Tuttavia, al momento della pubblicazione di questo articolo, non è stata ancora annunciata una tempistica precisa per il ripristino completo dei servizi.
Questo blackout rappresenta un monito per l’industria tecnologica: la dipendenza da sistemi centralizzati, anche i più avanzati, comporta rischi significativi. Mentre OpenAI lavora per riportare ChatGPT online, il mondo attende risposte e soluzioni per evitare che episodi simili si ripetano.