Venerdì 4 Luglio 2025
ANTONIO TROISE
Tech

Da Napoli la sfida per i super pc del futuro. Ecco gli eccezionali vantaggi dei computer quantistici

Francesco Tafuri (Università Federico II): “Impiegano 200 secondi per risolvere un problema che un processore tradizionale elabora in 10mila anni”

Francesco Tafuri

Francesco Tafuri

Napoli, 16 giugno 2025 – Saranno i computer del futuro. Incredibilmente più potenti dei nostri Pc ma anche in grado di fare cose e risolvere problemi impossibili per gli attuali processori. Francesco Tafuri è l’ideatore del progetto che ha portato alla costituzione del Centro di Computazione Quantistica Superconduttiva all’Università di Napoli Federico II, l’unico esempio di laboratorio pubblico in Italia dove si trova il più potente computer quantistico italiano su piattaforma superconduttiva, uno tra i principali in Europa. Nei giorni scorsi ha firmato un accordo con l'azienda Planckian, spin-off congiunto dell'Università di Pisa e della Scuola Normale Superiore, per creare nuova generazione di computer quantistici più resistenti agli errori, più facili da gestire e più efficienti. Tutto questo avviene all’ombra del Vesuvio.

Professore, quali sono gli obiettivi dell’accordo?

“Una delle principali sfide per rendere i computer quantistici più potenti è la scalabilità, ovvero riuscire a passare dagli attuali pochi qubit, gli equivalenti quantistici dei classici bit, a sistemi con milioni di qubit. Nei dispositivi a superconduttori, che operano a temperature prossime allo zero assoluto, ogni qubit richiede 2-3 linee di controllo, e queste generano calore, errori e difficoltà in termini di costi, dimensioni e consumo energetico. Planckian sta affrontando questo problema sviluppando chip in cui più qubit condividono la stessa linea di controllo, migliorando così l'efficienza, e l'accordo prevede proprio il test di alcuni di questi dispositivi all'interno dell'Ateneo campano. L'intesa crea un ponte strategico tra Pisa e Napoli, centri scientifici con una solida reputazione internazionale nel campo della fisica”.

Come mai il cuore dei computer quantistici è a Napoli?

“A Napoli, come a Pisa, è stato da tempo avviato un percorso basato sulla grande tradizione scientifica delle due università. In particolare, nella Federico II, siamo impegnati su questo fronte da almeno 50 anni. Il nostro mantra è che non dobbiamo essere solo importatori di tecnologia”.

Ma perché sono così importanti i computer quantistici?

“Google nel 2019 ha dimostrato che la velocità di calcolo per l’esecuzione di determinate operazioni è di 10mila anni con un computer classico e 200 secondi con uno quantistico. Fate un po’ voi la differenza…Non solo risolveremo problemi in molto meno tempo rispetto ad oggi ma anche cose che adesso non abbiamo idea di come poter risolvere. Per sintetizzare, il computer quantistico ragionerà con il linguaggio della natura”.

Avranno effetti anche sull’intelligenza artificiale?

“Certo. Noi stiamo già lavorando con gli algoritmi quantistici”.

Risparmieremo anche energia?

“Sì, certo il quantum se sviluppato consentirebbe di risparmiare tanta energia. Ma il punto cruciale oggi è che per la risoluzione di tantissimi problemi concreti sviluppiamo equazioni complicate che non siamo in grado di risolvere in tempi ragionevoli con i pc classici a causa della lunghezza nei tempi di esecuzione”.