Venerdì 26 Aprile 2024

Zhang altro passo verso la cessione

Dopo Goldman Sachs altro mandato anche a Rain Gropu che ha già curato la vendita del Chelsea

Migration

di Mattia Todisco

I conti sono in rosso, ma non è una novità. Oggi il Consiglio d‘amministrazione dell’Inter vedrà sul tavolo un bilancio da -130 milioni circa, quello che verrà poi girato all’assemblea dei soci nelle prossime settimane. Un passivo pesante, sebbene decisamente migliore rispetto a quello di un anno fa da -245,6 milioni.

Certo, pensare che dopo aver ceduto Lukaku e Hakimi per 185 milioni rimpiazzandoli con Dumfries e Correa a complessivi 46,5 (bonus compresi), riducendo contemporaneamente il monte ingaggi, ci sia un esercizio con un tale passivo è emblematico delle difficoltà che le élite del calcio italiano stanno affrontando.

L’Inter di oggi non è quella dei Moratti, dei Pellegrini o dei Fraizzoli (ieri è scomparso l’ex ds Beltrami che lavorò in nerazzurro dal ‘77 al ‘93), aziende "familiari" distanti nel modo di pensare rispetto a quello che è Suning. Complice il Fair Play Finanziario e le gestioni improntate su un’idea più vicina al business che alla passione, oggi l’importanza dei conti è preponderante e il colosso cinese vuole rientrare dell’investimento. Steven Zhang ha dato mandato già da tempo ad advisor come Goldman Sachs per trovare un socio se non addirittura un acquirente, ma pretende di vedere non meno di un miliardo come proposta.

Con i debiti attualmente accumulati non è facile trovare chi possa decidere di farsi avanti. Per accelerare il processo, secondo quanto trapelato nelle ultime ore, un secondo mandato è stato conferito a Raine Group, che ha collaborato alla cessione del Chelsea da Abramovich a Todd Boehly nei mesi scorsi. Proprio con Boehly il presidente interista ha avuto diversi contatti all’epoca delle trattative per il ritorno di Lukaku a Milano, meno di un anno dopo aver guadagnato 115 milioni dal magnate russo.

Entro il 2024 Suning deve rifondere il prestito fornito da Oaktree da 275 milioni di euro, pena il passaggio di consegne delle quote di maggioranza. Per quel che filtra, gli americani non hanno intenzione di tenersi il club: preferiscono guadagnare gli interessi e già così possono realizzare l’affare. Se entro i termini stabiliti sarà subentrato qualcuno, avranno comunque preso la fetta che gli spetta e non dovranno nemmeno accollarsi la briga di gestire una società che comporta un impegno gravoso come quello di chi ha in mano l’Inter.

Le novità che arriveranno da qui a fine anno riguardo al nuovo stadio, soprattutto qualora si dovesse andare avanti con il progetto esecutivo e la posa della prima pietra, potranno cambiare in positivo lo scenario. A quel punto la valutazione fatta da Suning poggerebbe su un asset di enorme importanza, con possibilità di espansione superiori a quelle attuali.

Ovvio, il lato sportivo dovrà metterci del suo, proseguendo nelle annate di successo come accaduto nelle ultime due stagioni con i tre trofei messi in bacheca (scudetto, Supercoppa Italiana e Coppa Italia). Farlo giocando sempre più al ribasso per via di bilanci da sistemare è però un esercizio che potrebbe diventare troppo complicato, soprattutto quando si andrà a giocare in campo europeo.