Martedì 7 Maggio 2024

Tour de France 2019, pagelle tappa 18. Quintana si sveglia, Alaphilippe non dorme

Il colombiano rientra in classifica ed è chiamato a confermarsi nelle prossime tappe, il francese limita i danni al minimo. Bardet si riabilita, Caruso sogna a pois

Julian Alaphilippe (Lapresse)

Julian Alaphilippe (Lapresse)

Valloire, 25 luglio 2019 - Nairo Quintana ha vinto la tappa 18 del Tour de France 2019, la Embrun-Valloire, di 208 chilometri. Il ciclista colombiano della Movistar, da scalatore puro ha trionfato nella prima delle tre frazioni alpine della Grande Boucle, rientrando in corsa in chiave classifica generale finale. Il francese Julian Alaphilippe ha conservato la maglia gialla.

Tour de France, presentazione della tappa 19

I voti di Angelo Costa

10 a Quintana

‘Sentivo che era il mio giorno’, racconta il Grande Enigma dopo il terzo successo al Tour: questo gli raddrizza la classifica, aprendogli persino inattesi spiragli di podio dopo due settimane inguardabili. Gli riesce l’impresa nel tappone con pendenze colombiane, confermando che le cose migliori il colombiano riesce a farle quando nessuno si preoccupa più di lui. Ora viene il difficile: giocare fino in fondo.

9 a Alaphilippe

Più lo buttano giù (a parole), più rimane su (in classifica). Nel giorno del giudizio, nella tappa più complicata del ciclo alpino, esce con meno danni del previsto: mezzo minutino a Bernal e stop. Con tutti gli altri è un pareggio che sa di vittoria, anche se lui per primo sa che la corsa verso il sogno non è certo finita: lo aspettano altre montagne, dove la sua resistenza sarà messa ancora a dura prova.

8 a Bernal

Rispetta alla lettera gli ordini di squadra: dopo esser rimasto al coperto su tutte le salite, parte a poco meno di tre chilometri dalla cima del Galibier e cerca di fare ciò che gli è stato chiesto, guadagnare il più possibile sulla maglia gialla. Ne ricava mezzo minuto, forse meno di quanto non si aspettasse, ma il segnale oltre che forte è chiarissimo: il lavoro di demolizione è iniziato, non resta che ultimarlo.

7 a Bardet

Non ha la forza per stare al passo di Quintana quando il colombiano gli decolla sotto al naso, ma ha lo spirito e il carattere per andarsi a prendere la maglia a pois, che ai suoi connazionali piace tanto. Uscendone da miglior scalatore, aggiusterebbe un po’ questo Tour nel quale ha passato due settimane da fantasma, dopo essersi presentato al via come grande speranza di Francia.

6 a Caruso

Prova a tenere alto l’onore di un team che fin qui ha vinto una tappa, ma non ha passato giorni felici, a cominciare dal suo capitano Nibali. Entra nella fuga, collabora il giusto, si prende la soddisfazione di transitare per primo sull’Izoard e di fare un pensierino alla classifica degli scalatori, ma rispetto ai rivali ha il Giro nelle gambe e una tappa così lunga e dura il conto alla fine glielo presenta.

6 a Thomas

Finisce sul banco degli imputati come se avesse inseguito il compagno Bernal, in realtà la strategia della Ineos è chiarissima: provare con due punte a isolare Alaphilippe. Semmai l’unica colpa è quella di aver aspettato un po’ a partire. Si porta dietro altri uomini di classifica ma non la maglia gialla, se la missione non riesce è perché il francese si inventa una discesa da fenomeno per recuperare.

4 alla Movistar

Mentre Quintana veleggia in fuga con vantaggi che lo fanno lievitare in classifica, la squadra sull’Izoard alza il ritmo con Soler: è l’annuncio di un imminente attacco di Landa che Landa non farà mai. All’improvviso, prima della vetta, il team spagnolo rientra nei ranghi, ma la frittata è fatta: quell’azione altro non è servita che ridurre la dote di Quintana, riducendono anche i possibili sogni di gloria.