Venerdì 26 Aprile 2024

Vuelta 2019, pagelle tappa 15. Roglic e Kuss, Jumbo in volo

L'americano fa centro dando lezioni in salita, il suo capitano consolida il primato in classifica. Grande Valverde, i colombiani in affanno

Primoz Roglic e Alejandro Valverde (LaPresse)

Primoz Roglic e Alejandro Valverde (LaPresse)

Roma, 8 settembre 2019 - L'americano Sepp Kuss (Jumbo Visma) ha vinto la tappa 15 della Vuelta 2019, alzando le braccia al cielo sul traguardo di Santuario del Acebo. Il suo compagno di squadra Primoz Roglic si è difeso brillantemente dagli attacchi di Alejandro Valverde, staccando gli altri rivali e blindando la classifica generael. Tadej Pogacar, terzo in graduatoria, è giunto insieme a Miguel Angel Lopez a 40'' dai rivali dalla coppia formata dallo sloveno e dallo spagnolo campione del mondo. Male Nairo Quintana, arrivato a 1'34'' da Roglic. Ecco i voti di Angelo Costa 10 a Kuss. Ha talento e alla prima occasione lo dimostra: in una tappa non proprio semplice, l’americano entra nella fuga e sulla salita conclusiva dà una lezione a tutti. Il suo finale è uno spettacolo, come è spettacolare è il modo in cui sfila verso il traguardo, dando il cinque agli spettatori: miglior modo per festeggiare i suoi 25 anni in arrivo non c’era. 10 a Roglic. E’ talmente sicuro di sé da lasciare via libera al suo miglior gregario in salita, è talmente forte da non lasciare un metro di spazio a Valverde quando l’iridato prova a infastidirlo e da collaborare con lui per consolidare le rispettive posizioni. Ingolfato al Giro, qui alla Vuelta lo sloveno è altrettanto lucido e intelligente: semplicemente perfetto. 9 a Valverde. In una Vuelta che di sbadigli ne regala fin troppi, è tra i pochi che cerca di tener desta l’attenzione: di quelli che devono render dura la vita a Roglic, è il solo che ci prova davvero. Capisce che lo sloveno non ha punti deboli, ma capisce anche che restar con lui rende più solido il suo secondo posto in classifica: 39 anni non li ha vissuti per caso. 6 a Pogacar. Deve difendere la posizione in classifica da Lopez e lo fa senza grandi patemi. Anzi: negli ultimi chilometri prova anche a migliorarla. Salito nei quartieri alti della Vuelta grazie a due vittorie nelle tappe più belle, dimostra di meritarlo con una condotta di gara attenta e cinica, quasi un lusso per un ragazzo che non ha ancora ventun anni. 5 a Lopez. Lo aspetti sulle montagne e puntualmente non arriva, pur avendo a disposizione una squadra invidiabile, con gregari extralusso come Fuglsang (voto 8), pur avendo la motivazione di togliere a Pogacar terzo posto e maglia dei giovani. Anziché attaccare lo sloveno, lo soffre regolarmente: lo scattino per il piazzamento è l’unico che concede. 4 a Quintana. Dopo due domeniche concluse con la maglia rossa di leader, in questa dà l’impressione di avere il serbatoio in riserva: è il primo dei big a scivolare indietro quando il ritmo comincia a salire, per non dire l’unico. Non è d’aiuto a Valverde, né forse lo è mai stato davvero, non porta niente alla causa della squadra, ma soprattutto a se stesso.