Giovedì 25 Aprile 2024

Le lacrime del Re, tutti pazzi per Federer

Perde l’ultimo doppio in coppia con l’amico Nadal, che piange con lui: a Londra la festa finale è perfetta. Berrettini spinge l’Europa

Londra, 25 settembre 2022 - C’è un’immagine, tra le mille che finiranno nelle ricerche su Google, scrivendo “Roger Federer“, che, vedrete, uscirà perennemente tra le primissime. E’ quella che abbiamo usato per la nostra ’prima’, E’ l’immagine simbolo dell’ultimo ballo di Federer in cui The King piange e stringe la mano come un bimbetto al compagno di banco, Rafa Nadal, che piange quanto e più di lui. Ora, abituati all’amicizia tra i due e avendola digerita nel tempo, pur scandita da sfide che se fossimo stato in un western Sergio Leone si sarebbe sfregato le mani, abbiamo perso di vista il fatto che i due se le siano date di santa ragione per una vita, sfilandosi il trono da sotto le terga, con la partecipazione straordinaria di un terzo incomodo, Nole Djokovic, anche lui con la lacrima facile.

Il campo da tennis avrebbe dovuto farne due nemici, due rivali che al di là di dichiarazioni di circostanz avrebbero dovuto finire per detestarsi. Perché questo fa la grande rivalità nello sport, mette uno contro l’altro. Ci vengono in mente un sacco di esempi, a cominciare da Valentino Rossi e Max Biaggi. I due hanno rappresentato due mondi diversi e due modi diametralmente opposti di intendere lo sport. Si odiavano e non facevano nulla per nasconderlo. Non erano certo amici Niki Lauda e James Hunt. Anzi, non si potevano vedere e questo astio ha ispirato un film, Rush. "C’era grande rispetto tra noi – dichiarò Lauda – ma anche tanti contrasti e tanta invidia".

Si rispettavano e si stimavano Muhammad Alì e Joe Frazier, ma tutto erano tranne che amici. Si sfidarono per ben 3 volte, una vittoria per Smokin’ Joe Frazier, due per ’The Greatest’ e una rivalità ruvida che non ha mai smesso di animare il confronto. E, poi Messi e Ronaldo. Il talento puro contro la macchina perfetta che si è autocostruita. Mai stati amici, ma nella mitologia contemporanea non si parla di uno senza pensare all’altro. Una simbiosi forzata che li ha tenuti uniti per un’intera carriera, su due sponde diverse dello stesso fiume. Ci sono state, poi, rivalità rispettose e corrette come quella tra Coppi e Bartali, o sfociate in amicizia come quella tra Magic Johnson e Larry Bird, così diversi e, alla fine, così vicini e fraterni. Si stimavano Borg e McEnroe, in campo nella Laver Cup da capitani - a proposito, Berrettini ha fatto fuori Auger Auliassime 7-6 4-6 10, mentre Sonego è in finale a Metz nell’Atp 250 –, ma amici no, davvero. Perché sfidarsi con il tetto del mondo sul piatto e diventare amici per la pelle nello sport è praticamente impossibile, a meno che non si tratti di due ragazzi molto diversi, ma così amici da piangere insieme al ritiro di uno dei due.