Mercoledì 24 Aprile 2024

Inter formato Toro: un punto da impazzire

Pari-show davanti ai 94mila del Camp Nou, Lautaro illumina con Barella e il Barcellona trema ancora. Per gli ottavi basta battere il Viktoria

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di Mattia Todisco

Un pareggio che vale una vittoria. È 3-3 tra Barcellona e Inter, ora ai nerazzurri basterà battere il Viktoria Plzen al Meazza per qualificarsi agli ottavi di Champions League. Il tema della gara è lo stesso dell’andata: possesso palla prolungato dei blaugrana, nerazzurri attivi di rimessa. Gli spazi per far male ci sono e la difesa di casa concede campo sia su azione che su palla ferma. Nel primo quarto d’ora le occasioni arrivano su un corner che Lewandowski devia verso la rete (Mkhitaryan salva quasi sulla linea) e sulla punizione di Calhanoglu che Dzeko manda sulla traversa. Il contropiede concluso centralmente da Dumfries al 28’ dimostra che c’è margine per colpire, anche se servirebbe più precisione nelle conclusioni.

Per contro comincia a farsi vedere Lewandowski, mentre Onana non è ineccepibile nelle prese e per due volte sfiora il regalo alla sua vecchia squadra. Sarebbe totalmente incolpevole, il camerunese, se al 35’ Raphinha trovasse la porta con la conclusione mancina, imbeccato da un perfetto cross di Lewandowski. La sfera va fuori e i 1.500 tifosi interisti sospirano. Cinque minuti più tardi l’estremo difensore è protagonista di un grande intervento in uscita su Pedri. Ma non è un caso il susseguirsi delle opportunità. Il Barça è avvolgente, sale a destra come a sinistra e quando Mkhitaryan perde Sergi Roberto sull’infilata laterale per lo spagnolo è fin troppo comodo il passaggio vincente verso Dembelé. Onana dà coraggio ai suoi, ma i suoi interventi non trasmettono sicurezza. Sbaglia un’uscita che permette a Raphinha di tentare un sinistro a giro largo di un nulla. L’1-0 non è così una cattiva notizia, visto il crescendo del Barcellona. Permette agli ospiti di restare in partita, di crederci ancora. L’anima italiana, Bastoni per Barella, confeziona il gol che fissa l’1-1: fendente del difensore, stop e sinistro del centrocampista. Stavolta esulta l’Inter. Lewandowski risponde subito, il suo tiro al volo su sponda di Pedri finisce largo da buona posizione. Il gol interista fa affiorare qualche fantasma nella capolista della Liga e i nerazzurri salgono di tono. Sul primo pallone toccato come si deve da Martinez trova addirittura il sorpasso al 63’. Xavi inserisce De Jong e Ansu Fati, Inzaghi Darmian per Dimarco. Lewandowski segna, ma in fuorigioco. Entra anche l’ex milanista Kessie insieme al canterano Balde. Inzaghi si copre con Bellanova e Gosens per Calhanoglu e Dzeko.

L’Inter ci mette un po’ a capire come disporsi e Lewandowski ha una grande occasione di testa che manda a lato. Dembelé rischia il rosso per un brutto intervento su Darmian, che Marciniak giudica da giallo. Il gol del 2-2 arriva: De Vrij respinge male e serve Lewandowski il cui tiro sbatte su Bastoni e spiazza Onana. A 2’ dalla fine Gosens segna il 2-3 che potrebbe dare la qualificazione immediata, ma ancora il polacco impatta all’inizio del recupero. Asllani manca addirittura il centro della qualificazione diretta.