Giovedì 25 Aprile 2024

Ibra: "Solo il Milan mi emoziona"

"La conferma? Sono disponibile, dipende da Maldini". Pioli: "Lui è un capobranco, ci dà tanti consigli"

di Ilaria Checchi

Contro la "fatal" Verona il Milan vince e convince nonostante una formazione rivisitata a causa dei tanti infortuni con cui Pioli ha dovuto fare i conti. Soddisfatto, dunque, il tecnico che a fine partita ha fatto il punto: "Ci tengo a sottolineare che sia Rebic sia Theo non hanno guai muscolari ma derivano da traumi contusivi dalla gara con l’Udinese. E’ da settembre che giochiamo ogni quattro giorni e abbiamo speso tante energie, soprattutto a livello mentale: con il Verona abbiamo dimostrato di esserci, di crederci. Titolari o no, vince il Milan: siamo una squadra, più forte quando siamo tutti insieme ma anche quando mancano giocatori importanti. Non siamo dei marziani, possiamo sbagliare qualche partita e le difficoltà ci aiutano a crescere". Il tecnico non fa calcoli: "Guardiamo a noi stessi. Il cammino è difficile e gli avversari forti: questa è stata la partita migliore che abbiamo fatto contro il Verona e ora ci aspetta una gara molto difficile in Europa League ma molto stimolante. Giocare spesso aiuta a superare le difficoltà, non possiamo leccarci le ferite ma ci si butta sulla gara successiva". Pioli su Ibra: "Zlatan è il capobranco, sapeva le difficoltà di questa gara, era in preventivo che fosse qui e ha mantenuto quello che ha detto. Ci ha chiesto come stavamo, ci ha dato consigli come fanno i grandi campioni". Promosso il collettivo, il tecnico si sofferma sulla difesa: "Le gerarchie le decidono le prestazioni: Tomori ha avuto un impatto subito positivo, ha caratteristiche importanti che ci mancavano e ora ho tre titolari in difesa: poi studio le partite e cerco di schierare i più adatti. Romagnoli ha reagito bene, da professionista, i nostri giocatori non devono mai perdere rispetto e disponibilità". Chiusura ancora per Ibra: "Se resterò? – ha detto Zlatan a ‘Che tempo che fa‘ –. Dipende da Maldini, se vuole sono disponibile, ne parliamo. Questa è l’unica squadra in cui mi sono emozionato, con tanti giovani. Ora che sono stato a Sanremo, per me, star lontano da loro è stato come stare lontano dai miei figli".