Giovedì 25 Aprile 2024

Genoa-choc: 14 positivi. E ora che succede?

Dopo Perin e Schone, un focolaio tra giocatori e staff: trema il Napoli affrontato domenica. Verso il rinvio il match di sabato con il Toro

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di Paolo Franci

E’ il calcio al tempo del Covid, c’è poco da fare. E, nonostante l’allerta massimo e l’attenzione maniacale nei ritiri dei club di serie A, può succedere che all’improvviso un focolaio deflagri – letteramente – in un ritiro, mettendo a rischio innanzitutto la salute dei tesserati e in second’ordine la regolarità del campionato. Ieri, in tarda serata è arrivata la notizia-bomba del contagio a macchia d’olio tra i giocatori e lo staff del Genoa. Ben quattordici tesserati, tra calciatori e collaboratori dell’area tecnica, sono risultati positivi al Covid-19 e, seguendo il protocollo, il club ligure ha dapprima informato verbalmente la Lega di Serie A e la Figc e poi inviato una nota ufficiale nella quale si legge: "Dopo gli accertamenti odierni il numero di tesserati positivi a Covid-19 è salito a quattordici tra componenti team e staff. La Società ha attivato tutte le procedure previste dal protocollo in vigore e informato le Autorità per le procedure correlate. Il Club fornirà prossimi aggiornamenti dettati dall’evoluzione".

Il club di Preziosi scrive "salito" perché c’era già stato il caso di Mattia Perin positivo al Covid. Un responso dei tamponi che aveva portato allo spostamento in avanti della gara di Napoli – dalle 15 alle 18 di domenica – proprio per dare il tempo ai medici del Genoa di effettuare i test sul gruppo squadra e i e membri dello staff. Quei tamponi daranno esiti negativi al pari di quelli effettuati la mattina della partita. Per tutti, tranne che per Lasse Schone. Dopo Perin dunque, l’ex Ajax diventa il secondo caso di Covid-19 nel ritiro del Genoa, che in ogni caso alza l’asticella del protocollo al massimo livello. Schone risulta "debolmente positivo", accertano i medici e, come Perin, va in autoisolamento fiduciario.

Nel frattempo, squadra e team ripetono i test che risulteranno negativi. Il Genoa parte per Napoli, la gara si gioca regolarmente e, ieri, i nuovi controlli con quel responso che conta 14 persone risultate positive tra squadra e staff. Sono attimi frenetici e si procede agli iter di autoisolamento mentre i dirigenti del Genoa avvertono i vertici del calcio italiano. Anche il Napoli, avversaria del Genoa, viene avvisato tempestivamente e a Calstelvolturno si attivano immediatamente le procedure di test e controlli sui calciatori e lo staff di Gattuso.

La prima preoccupazione, dal punto di vista organizzativo, è capire cosa succederà con Genoa-Torino in programma sabato alle 18. Il protocollo prevede che un club che abbia a disposizione almeno 13 tesserati tra prima squadra e Primavera, tecnicamente è tenuto a scendere in campo e giocare la partita. Sì ma che partita sarebbe? E in un calcio che insegue credibilità e normalità che messaggio ne verrebbe fuori? E allora, il ragionamento è quello da ‘italiani brava gente’, frase che rimbalza tra i vertici di via Rosellini per circoscrivere l’intenzione di non aggiungere danno al danno e procedere con il buon senso e la ragionevolezza, invece che con il freddo regolamento.

Dunque, l’idea è quella di rinviare Genoa-Torino, contando anche sulla sosta per la Nazionale dell’11 ottobre che arriva in soccorso di questa difficile situazione. Ieri sera, l’orientamento era decisamente quello che oggi, dopo una riunione del Consiglio di Lega in via informale, diverrà probabilmente realtà e cioè gara rinviata e da recuperare in data da decidere forse già in giornata. Sull’altra sponda ligure, la Sampdoria, c’è invece il caso di ‘debole positività’ accertata per Keita Balde, il rinforzo che Ferrero ha voluto regalare a Ranieri. L’ex Lazio è Inter è di fatto giù un giocatore blucerchiato ma ora dovrà osservare un periodo di isolamento fiduciario prima di aggregarsi al Gruppo Squadra.