Paolo Franci Come in una favola. Matteo Brunori aveva previsto il matrimonio per il 10 giugno in tempi non sospetti: pensava bene che di questi tempi sarebbe stato tutto finito. E invece no. C’era l’ultima partita di un estenuante play off per la B. E così lui venerdì è volato con un charter nelle Marche, ha sposato la sua Dalila festeggiato da mogli e fidanzate dei compagni, e poi è subito tornato a Palermo. E ieri su rigore al 25’ ha deciso la partita che ha riportato il Palermo in B. Palermo-Padova, non è stata solo un’altra maledetta domenica. E neanche il solito rito di quelli che cantano e ballano e di chi, sconfitto, piange e si dispera. Palermo-Padova è stato il volo del pinguino. Perchè è vero che il pinguino non sa volare, ma è anche vero che a volte i miracoli accadono. E succede che una partita tra due squadre che puntano al purgatorio del pallone, la Serie B, la facciano come due big che si giocano una coppona. Trentatremila biglietti polverizzati per il ritorno a Palermo, con i ragazzi di Baldini avanti 1-0 dopo il colpo in casa di Oddo. E poi la diretta sulla Rai, ma non sui canali quelli laggiù sul telecomando, no. Su Raidue, prima serata. Tipo Fiorello o giù di lì. Il che significa che gli italiani nel mondo si sono goduti lo spettacolo di chi lotta nel calcio di un dio minore per arrampicarsi. E arrampicarsi ancora. No. Per dirla in contromano rispetto al Maestro Zeman, Palermo-Padova non è stata una partita come le altre. Non lo è stata perche in tribuna c’erano gli emissari dello sceicco Mansour - il patron del Manchester City - e qualche il fedelissimo ex Roma di James Pallotta, che vorrebbe rilevare il club. Ecco perchè Palermo-Padova è una ...
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