Venerdì 26 Aprile 2024

CR7 risponde a Veretout, Juve salva a Roma

Due doppiette siglano il 2-2 dell’Olimpico. Bianconeri due volte costretti a rimontare. Espulso Rabiot al 62’. Le scelte di Pirlo fanno discutere

di Paolo Franci

Si sa: se hai Cristiano Ronaldo tutto può succedere. Una certezza che si può declinare in mille modi, sempre nuovi. Come quello andato di scena all’Olimpico. La Roma doveva vincere contro una Juve brutta e fragile, senza gioco e squinternata là dietro, però in grado di cavarsela perchè se hai quel gigante là davanti, anche tu puoi sembrare meno piccolo. Poi certo, se Dzeko - gran partita, ma quegli errori... - avesse segnato quei due match point allora sì che sarebbe stata notte fonda.

A caccia di una nuova identità. Per questo Roma-Juve il sottotitolo è scontato. Troppo fragile la Samp per essere Cassazione sulla Juve di Pirlo. Troppo caos nella Roma con Fonseca per niente tranquillo a causa delle continue voci su Allegri. Quando si va in campo, il 4-4-2 di Pirlo costruito senza ali pure _ con Ramsey e Kulusevski ai lati _ e pronto a trasformarsi in un “tre e mezzo” dietro Cuadrado che sale, sembra solido quando c’è da difendere. Però poi, quell’impennata verticale di Mkhitaryan che si mangia il vantaggio servirà a capire che il centrocampo deve proteggere la difesa, sennò è dura.

Pirlo dà chance a Morata _ alla fine un fantasma _ che si muove nell’ombra di Suarez e il rumore di quella doppietta (e un assist) in 20 minuti all’esordio con la sua ex squadra. E Alvaro non è l’unico a dover sostenere il peso del Pistolero. Considerando gli slot per gli extracomunitari, alla fine la Juve non ha potuto tesserare Suarez perchè aveva gà preso McKennie. E Paratici, sull’ex Barcellona: "Abbiamo agito nel totale rispetto delle regole". Nel gioco dei numeri 9 che si ritrovano dove non avrebbero mai pensato di stare - dall’ex Barcellona a Morata, fino allo stesso Milik - c’è Edin Dzeko, l’uomo dei rimpianti di Pirlo c’è ci mette poco ad essere decisivo. Dà il via all’azione che porta al rigore di Veretout. Poi inventa un lancio strepitoso che innesca Mkhitaryan e il raddoppio del francese. Però poi, ci sono quei due gol sbagliati che avrebbero ucciso la gara. Errori fatali.

Nel mezzo, una Juve che gira poco e malino, senza sbocchi e lanci lunghi, segno di un gioco che non decolla. E proprio nell’azione che porta al rigore del pari c’è un particolare che riporta alla Juve sarriana. CR7, all’ennesimo lancione lungo, si gira e sbraccia sbuffando. Un attimo dopo, frustrato, decide di fare da solo e la mano di Pellegrini farà il resto. Nella ripresa, dopo il gol ammazza partita fallito da Dzeko, Pirlo prova due mosse per cambiare una Juve inguardabile, inserendo Arthur e Douglas Costa, ma Rabiot gli rovina tutto con il rosso Però, se hai CR7 tutto può succedere e alla fine succede davvero.