Mercoledì 24 Aprile 2024

Portanova condannato per stupro: "Soffro per quello che sento. Sto rinunciano a un sogno"

Il giocatore del Genoa rompe il silenzio dopo la sentenza. Il padre Daniele: "Se fosse colpevole avrei fatto giustizia io"

Genova, 10 marzo 2023 - "Penso che il nostro silenzio sia durato troppo. A oggi quello che posso dirvi è che continuo a chiedermi perché stia succedendo tutto questo". Così il giocatore del Genoa, Manolo Portanova, condannato in primo grado a sei anni con rito abbreviato con l'accusa di stupro di gruppo, ha aperto la conferenza stampa organizzata dall'avvocato Gabriele Bordoni per spiegare la propria versione su quanto accaduto.

Manolo Portanova con la maglia del Genoa
Manolo Portanova con la maglia del Genoa

Manolo Portanova: "Sto rinunciando al mio sogno"

"Soffro per tutto quello che sento, che leggo e per tutte quelle persone che ne fanno parte e sono coinvolte in questa vicenda. Fino a qualche settimana fa l'unico scopo era indossare la maglietta più bella del mondo, ora sto rinunciando a un sogno di un bambino. Anche se avrei diritto di giocare, purtroppo questa vicenda non è solamente in tribunale ma soprattutto mediatica. Oggi non porteremo ipotesi ma prove che non sono state guardate e se ne occuperà il mio avvocato (Gabriele Bordoni ndr)".

L'avvocato di Portanova

"Ho deciso di rompere il silenzio dopo aver letto la sentenza. Una sentenza muta rispetto a tutti gli argomenti posti a difesa per iscritto e vocalmente". Lo ha detto l'avvocato Gabriele Bordoni, spiegando la decisione di rompere il silenzio dopo la condanna di primo grado per il giocatore del Genoa. "Nell'ambito di un processo sono prontissimo a rispettare l'avversario anche se su posizioni antitetiche rispetto alle mie - ha sottolineato il legale - a patto che l'avversario sia uguale nei miei confronti. E invece non abbiamo sentito nulla in segno contrario a quello che dicevamo. Abbiamo letto una sentenza che ho il dovere di spiegare a Manolo perché in quella sentenza nessun nostro elemento è stato minimamente considerato e contraddetto, se così fosse stato avrei imposto ancora il silenzio". L'avvocato Bordoni ha poi illustrato il racconto di una giovane che aveva subito nel 2015 una violenza sessuale negli Stati Uniti, affermando che è stato replicato con le stesse espressioni, "parola per parola con dati di fatto", dalla ragazza che ha accusato Portanova e gli altri condannati. Copia che non è stata presa in considerazione dal giudice. "Presenterò appello - ha spiegato l'avvocato Bordoni - e sarà un appello già scritto perché non dovrà fare altro che contraddire le reali pochissime pagine di motivazioni della sentenza di primo grado che si può ascrivere in 3, 4 pagine al massimo: proporrò sostanzialmente ai giudici di Firenze la mole di ragionamento non presa in considerazione che anteporrò alle pagine scritte dal giudice che sembra non voler dialogare".

Il padre del giocatore del Genoa

"Il nostro silenzio ha difeso anche la ragazza e lo dico da padre. Perché con mia moglie abbiamo educato nostro figlio in un certo modo e con dei valori e se veramente avesse fatto le cose di cui è accusato e per le quali è stato condannato mi sarei fatto giustizia io da solo con la stessa grinta con cui lo sto difendendo". Daniele Portanova, ex calciatore di Genoa, Napoli, Bologna e Siena e padre di Manolo, non ci sta: "Siamo qui solo per ribadire che mio figlio sta soffrendo per non poter giocare e questa è l'unica cosa che gli interessa. Vorrei anzi ringraziare il club, che sta lottando per salire in A, che gli è stato vicino, lo sta aspettando e gli ha sempre creduto. Capisco però anche la loro situazione per quanto accaduto dopo la condanna e mi metto nei loro panni per il finimondo mediatico che ne è seguito. Perché Manolo anche se è solo al primo grado di giudizio è già stato condannato a livello mediatico come uno stupratore. Ma la gente deve sapere come sono andate le cose", ha concluso

Le motivazioni della sentenza

La ragazza abusata, per cui il calciatore Manolo Portanova è stato condannato in rito abbreviato a 6 anni per violenza sessuale di gruppo, la notte fra il 30 e il 31 maggio 2021 "manifestò la propria volontà di voler avere un rapporto sessuale solo con Manolo e di non volerne uno di gruppo con i quattro ragazzi", volontà espressa "in modo ripetuto e inequivocabile". "Il suo dissenso è stato sin da subito, e per tutta la durata del rapporto sessuale di gruppo, evidente e manifesto», anche così è "raggiunta la prova della responsabilità penale degli imputati". Lo ha scritto il giudice di Siena Ilaria Cornetti nelle motivazioni.