Martedì 30 Aprile 2024

Mercato Napoli, parte la caccia all'erede di Mertens: in pole c'è Raspadori

Piace la punta del Sassuolo, che però respinge la prima offerta presentata da De Laurentiis

Giacomo Raspadori (Ansa)

Giacomo Raspadori (Ansa)

Napoli, 24 luglio 2022 - Morto un Papa se ne fa un altro: se però il Papa in questione si chiama Dries Mertens l'impresa si preannuncia piuttosto ardua. Eppure, dopo l'annuncio ufficiale di Aurelio De Laurentiis, seguito dal saluto del Napoli tramite i propri canali social, non ci sono altre strade da percorrere: con buona pace dei tifosi più romantici che ancora sognavano il lieto fine.

Il prescelto

Un sogno molto comprensibile dopo una parentesi lunga 397 presenze impreziosite da un bottino totale di 148 reti e 90 assist: un'avventura difficilmente replicabile, soprattutto per chi ambisce a scalzare il belga dal trono di miglior marcatore della storia del club partenopeo. Potrebbe provarci Giacomo Raspadori, il profilo più simile all'ormai ex numero 14 azzurro che, non a caso, è finito da tempo nei radar di Cristiano Giuntoli. Un interesse del quale è consapevole il diretto interessato, al quale il trasferimento al Napoli non dispiacerebbe affatto. Un intoppo però c'è e pure bello grosso: un Sassuolo che, dopo Gianluca Scamacca, non ha intenzione di depauperare ulteriormente il reparto offensivo. O forse sì, ma di certo non per i 30 milioni messi sul piatto in prima istanza da Aurelio De Laurentiis, impegnato su diversi fronti per risolvere i numerosi problemi che attualmente affliggono l'attacco azzurro. Il nome chiave è quello di Andrea Petagna, la cui partenza sbloccherà l'arrivo ormai formalizzato di Giovanni Simeone che, a dispetto del timore di qualche tifoso, non è l'uomo designato per rimpiazzare Mertens.

I due presunti 'colpevoli'

Guai però a pensare che l'addio ormai conclamato del belga porti con sé solo problemi meramente tecnici e numerici. In attesa dell'arrivo di un sostituto all'altezza sale infatti il malcontento della tifoseria. Il bersaglio? Il patron, ma non solo, perché dietro il mancato rinnovo di Mertens qualcuno legge motivazioni che vanno oltre quelle economiche. Riavvolgendo il nastro della scorsa stagione è impossibile non pensare alle tante panchine collezionate dal miglior marcatore del club fin dall'arrivo in panchina di Luciano Spalletti, non nuovo ad 'accantonare' giocatori di un certo peso specifico. In questi casi è il campo ad emettere i verdetti e, sarà una coincidenza o forse no, dopo l'inserimento del belga in pianta stabile nella batteria offensiva a beneficiarne sono stati Victor Osimhen e l'intero Napoli che, pur avendo ormai perso il treno buono per lo scudetto, ha chiuso in crescendo. Un finale che però non è bastato per evitare un addio doloroso.

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