Mercoledì 24 Aprile 2024

Lecce-Napoli 1-2, decide un clamoroso autogol di Falcone

Il portiere dei salentini, che avevano pareggiato con Di Francesco la rete di Di Lorenzo, castiga i suoi. Azzurri a +19 sulla Lazio

Wladimiro Falcone (Ansa)

Wladimiro Falcone (Ansa)

Lecce, 7 aprile 2023 - Che sia l'anno di grazia del Napoli lo si capisce anche dai dettagli e dagli episodi: su tutti la 'frittata' con cui Falcone, uno dei migliori portieri del campionato, confeziona il clamoroso autogol che consente agli azzurri di sbancare il Via del Mare dopo il pareggio di Di Francesco che aveva vanificato il primo vantaggio della capolista, firmato da Di Lorenzo. Per i partenopei arriva così una vittoria preziosissima per diversi motivi: si comincia dalla classifica, con il momentaneo nuovo +19 sulla Lazio, che sabato sera se la vedrà con la Juventus. Si arriva poi alle risposte chieste e ottenute da Luciano Spalletti soprattutto pensando all'imminente doppio confronto con il Milan in Champions League. A tal riguardo non è tutto oro quello che luccica: lo sanno bene gli azzurri, consapevoli che di fronte a determinate sbavature difensive i rossoneri, come dimostrato nello scorso turno di campionato, saranno molto meno clementi dei salentini, puniti ben oltre i propri demeriti nel contesto di un periodo a dir poco maledetto. Capitolo infermeria, con l'emergenza offensiva che si aggrava in casa Napoli: in attesa di buone nuove dal fronte Osimhen, il tecnico toscano perde per strada anche Simeone a causa di un guaio muscolare.

Le formazioni ufficiali

Spalletti schiera tra i pali Meret, protetto da Di Lorenzo, Rrahmani, Kim e Mario Rui: a centrocampo tocca ad Anguissa, Lobotka ed Elmas, mentre il reparto d'attacco è composto da Lozano e Kvaratskhelia a supporto di Raspadori, che quindi a sorpresa vince il ballottaggio con Simeone. Baroni risponde con un altro 4-3-3 aperto da Falcone, assistito da Gendrey, Baschirotto, Umtiti e Gallo: la mediana è formata da Gonzalez, Hjulmand e Maleh, mentre in attacco tocca a Di Francesco e Oudin in rifornimento di Ceesay.

Primo tempo

Il primo tentativo del match è firmato Raspadori, che raccoglie la sfera al limite dell'area, tira ma trova il muro della difesa di casa. Il Lecce risponde con un'iniziativa personale di Oudin, fermato con le cattiva (ma senza giallo) da Rrahmani: la seguente punizione si rivela molto pericolosa e solo il tempestivo anticipo di Kim su Umtiti evita il peggio al Napoli. Al 9' servono invece i migliori riflessi di Meret per alzare sopra la traversa la botta di Maleh a chiusura di una bella ripartenza dei salentini, che sul corner successivo mettono ancora i brividi agli azzurri con un colpo di testa di Baschirotto che termina sul fondo non di molto. Come spesso successo in questo campionato, gli avversari attaccano e si rendono pericolosi e il Napoli, quasi sempre al primo affondo, segna: è ciò che succede anche al Via del Mare al 18', quando dagli sviluppi di un calcio d'angolo Di Lorenzo gira in fondo al sacco un suggerimento di Kim. Il Lecce, nonostante il duro colpo incassato, continua a tenere bene il campo, pur esponendosi alle potenziali ripartenze degli azzurri: una di esse, poco dopo la mezz'ora, vede Raspadori sbagliare clamorosamente l'ultimo passaggio per Kvaratskhelia, lasciato praticamente solo dalla difesa di casa. Al 34' fa decisamente meglio la coppia Elmas-Lozano: il macedone galoppa fino a servire il messicano, che esplode un mancino che chiama Falcone alla prima grande parata della sua partita. I salentini, anche grazie a un pressing asfiassiante, insistono e al 40' quasi raccolgono i frutti dei loro sforzi quando Gallo scodella una palla in area che Ceesay sfiora soltanto. Uno degli ultimi guizzi di un primo tempo piuttosto equilibrato è un mancino murato di Lozano: il messicano non ci sta e, in pieno recupero, ci prova col destro su suggerimento di Kvara, ma Baschirotto, appostato sulla linea, sventa la minaccia.

Secondo tempo

Il Lecce rientra in campo con il piglio giusto e si rende subito pericoloso sull'asse Di Francesco-Oudin: il primo esterno apparecchia per l'altro omologo, ma quest'ultimo sbaglia la conclusione al volo. Il Napoli risponde con un gioco di prestigio di Kvaratskhelia, che supera la pressione di Gendrey e scarica su Anguissa, la cui botta viene deviata e termina quindi placida tra le braccia di Falcone. Sul ribaltamento di fronte i salentini guadagnano un corner, dai cui sviluppi Ceesay ci prova di testa senza tuttavia creare grandi problemi a Meret. Il forcing dei giallorossi non si attenua e porta i suoi frutti al 52', quando Di Francesco manda nel sacco la sfera dopo che, dagli sviluppi di un piazzato, Ceesay aveva colpito la traversa: male nell'occasione la difesa azzurra e in particolare Lobotka, non pronto a spazzare via la palla dopo la prima grazia ricevuta dal legno. I padroni di casa, sulle ali dell'entusiasmo, insistono con Hjulmand, il cui cross verso il secondo palo viene sventato da una lettura provvidenziale di Di Lorenzo. Nell'altra area, al 58', Umtiti anticipa Raspadori con una zampata felina dopo che l'attaccante azzurro aveva inizialmente vinto il duello: la stessa sorte tocca poco dopo ad Anguissa. Il Lecce sembra padrone del campo, ma al 64' si fa incredibilmente male da solo con Falcone, che manda la sfera nella propria porta dopo che Gallo aveva alleggerito il cross di Mario Rui. Dopo aver scartato il 'regalo', Spalletti decide di cambiare qualcosa per proteggere l'inatteso nuovo vantaggio: fuori Raspadori e Lozano e dentro Simeone e Ndombele. I salentini si rituffano in attacco con il solito Di Francesco: Di Lorenzo è ancora una volta provvidenziale nella chiusura. Baroni toglie Gonzalez, Ceesay, Maleh e Oudin e inserisce Helgason, Voelkerling Persson, Askildsen e Strefezza. Spalletti è invece chiamato a effettuare un cambio forzato quando Simeone si ferma per un guaio muscolare: al suo posto subentra Politano. All'85' Falcone prova a riscattarsi respingendo la sventola scoccata al volo da Elmas. L'ultima mossa di Baroni è Banda per Di Francesco, il migliore dei suoi e non solo per la rete dell'illusione: illusione destinata a rimanere tale anche dopo le mosse finali di Spalletti, che toglie Kvaratskhelia e Mario Rui e inserisce Zerbin e Olivera e regala la passerella finale di una partita complicatissima anche ad altri comprimari.

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