Venerdì 13 Giugno 2025
VALERIO DE BENEDETTI
Calcio

Lazio, Mauri: Tra i biancocelesti non c è un mio erede

L'ex capitano biancoceleste ha parlato del momento della Lazio: "Non sta esprimendo un calcio bellissimo, ma adesso meglio vincere che fare bene. Non c'è un giocatore con le mie caratteristiche"

Stefano Mauri

Roma, 1 ottobre 2016 – Mancano poche ore al fischio d’inizio di Udinese-Lazio. I biancocelesti dovranno disputare una gara convincente se vogliono trovare continuità e soprattutto scacciare i malumori dei tifosi.

Intanto, ai microfoni di “1900 TV”, è intervenuto per parlare della sua ex squadra Stefano Mauri: “Ho visto tutte le partite, non sta esprimendo un calcio bellissimo. Mister Inzaghi sta cercando la quadratura del cerchio. Ad inizio campionato servono punti, per cui meglio vincere adesso che fare bene. Credo che arriverà anche il gioco. Milinkovic? Per come l’ho visto io non lo vedo da trequartista in un campionato italiano. Per caratteristiche è molto pressante e ha un tiro importante perciò gioca meglio con gli occhi rivolti alla porta”. Secondo l’ex capitano biancoceleste, alla Lazio non c’è un suo erede: “Un giocatore con le mie caratteristiche ora alla Lazio non c’è. Ci sono buoni giocatori, come Parolo ma come me non ne vedo. Soprattutto per quello che riguarda i movimenti senza palla. È una questione di indole, o sei abituato a questo tipo di calcio fin da bambini o niente. È una mancanza che vedo in questa Lazio, soprattutto fra gli esterni. Si pensa troppo al pallone. Obiettivo Europa? La Lazio ha iniziato bene per punti e risultati. La squadra è competitiva anche se non per le prime posizioni. Dipenderà molto anche dagli infortuni e da quello che potranno dare i nuovi arrivati. Il piazzamento che si può raggiungere ora è l’Europa League”. Sul caso Keita: “Credo che se un giocatore sbaglia viene perdonato, se manca di rispetto al gruppo, che è sacro, fa più fatica. Dipende da come si comporterà nei prossimi mesi. Non essendo dentro lo spogliatoio, non posso dire io come i giocatori abbiano reagito”. E sull’importanza di Peruzzi nello spogliatoio: “Ha portato tantissimo. È una persona di grandissimo carisma, e tutti lo ascoltano. È stata una mossa davvero azzeccata”.

STAFF MEDICO – L’infortunio di Biglia ha gettato ombre sul nuovo staff medico, reo, secondo le critiche, di aver forzato i tempi di recupero dell’argentino. Questa l’idea di Mauri: “É un problema che c’era anche in passato. Quando c’è un infortunio ci sono sempre diverse cause. Nel caso specifico di Biglia bisogna capire dove è stato l’errore, se nella prima diagnosi, nella riabilitazione o negli allenamenti. Il giocatore vuole rientrar il prima possibile, vuole giocare anche stirato. La decisione in questi casi va presa insieme allo staff, oltre che sulla volontà del calciatore. io penso che, se Biglia avesse sospettato di poter peggiorare la situazione, non avrebbe rischiato”. Infine sul suo futuro: “Per ora mi alleno con Giannichedda. Ho fatto il primo corso da allenatore, forse mi piacerebbe iniziare con il dirigente, però ancora non lo so. Non ho deciso”.