Carlo Ancelotti (Lapresse)
Napoli, 28 aprile 2019 - Carlo Ancelotti risponde alle contestazioni di alcuni tifosi del Napoli, delusi dai mancati successi della squadra, e anche dagli investimenti fatti per raggiungerli. "Perché si respira questa negatività nei confronti di una squadra che si sta consolidando? Sinceramente non me lo spiego. Questa società è già consolidata da prima che arrivassi io. Deve essere chiaro a tutti che qui il giocatore che guadagna 10 milioni di euro non può arrivare e quindi dobbiamo investire su ragazzi giovani. Questa è la realtà del Napoli".
Il tecnico emiliano, dopo la vittoria sul Frosinone, rivendica: "Lavoriamo per dare soddisfazioni a tutti. Quest'anno abbiamo investito su giocatori come Meret, Fabian Ruiz e Verdi, giocatori che hanno qualità ma che non hanno stipendi esagerati che ti farebbero rompere il bilancio che è sano e deve continuare a rimanerlo".
Uno striscione recitava 'Carletto l'ultimo prescelto per prendere in giro tutti senza un vero progetto'. "È chiaro che si lavora dare soddisfazioni a tanta gente - continua Ancelotti -, e per vedere la gente che festeggia una vittoria. Se la gente si lamenta è uno stimolo a fare meglio. Il progetto è chiaro, va avanti da tanti anni con questa società, provando a migliorare anno per anno, facendo il passo quanto la gamba. Ripeto: se la gente si aspetta il giocatore da dieci milioni di stipendio, qui non arriva, ma possono arrivare tanti altri bravi".
Alla domanda se così a Napoli può vincere lo stesso? Il tecnico alza il sopracciglio: "Certo che puoi vincere lo stesso. Ci vorrà più tempo ma con una programmazione giusta riesci a migliorare anno per anno. L'anno prossimo la squadra migliorerà, faremo acquisti mirati e andremo avanti".
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Dura la contestazione anche contro i giocatori a fine partita da parte degli ultras del Napoli, nonostante la vittoria. Callejon, che ne fa 300 in azzurro, si è tolto la maglia e l'ha lanciata in tribuna per i supporter, ma se l'è vista rilanciare indietro, e subi si è levato un coro "meritiamo di più". Gli altri calciatori hanno rinunciato a lanciare le proprie maglie e hanno raggiunto lo spogliatoio.