Giovedì 9 Maggio 2024
PAOLO GRILLI
Sport

Un Circus senza italiani. La crisi dei nostri piloti. Antonelli è la speranza

L'assenza di piloti italiani in Formula Uno desta preoccupazione per il futuro del nostro paese nel motorsport, ma il giovane talento Kimi Antonelli offre speranza per una rinascita.

La crisi dei nostri piloti. Antonelli è la speranza

La crisi dei nostri piloti. Antonelli è la speranza

Ormai rischia di essere un’abitudine. E come tale, di attenuare un sacrosanto rimpianto e pure un allarme più che giustificato. Nessun italiano al volante di una Formula Uno quest’anno. Circostanza che ai fautori della globalizzazione risulterà perfino indifferente, forse inevitabile. Ma che a chi conosce il passato del Circus pare invece quasi irriguardosa nei confronti del nostro patrimonio di campioni.

L’ultimo ad avere un volante è stato Giovinazzi, nel 2021 con l’Alfa Romeo. Poi il vuoto. E il pugliese, ora pilota top per le Rosse nell’Endurance, di fatto era già un’eccezione, perché prima di lui gli ultimi esponenti del Bel Paese ad avere un sedile era stati Jarno Trulli e Vitantonio Liuzzi, fino al 2011.

Crisi di vocazioni oppure, più spietatamente, mancanza di quelle risorse che una carriera deve prevedere fin dagli esordi per permettere la scalata fino al massimo livello? Forse entrambre le cose.

I numeri storici della Formula Uno parlano di un campionato dalla fortissima impronta italiana. Come noto, tre dei primi quattro mondiali videro trionfare nostri piloti, una volta Farina e due Alberto Ascari.

Quarantuno i nostri successi nei Gp a partire dal 1950: mediamente, una corsa su 27 ci vede ancora sul gradino più alto del podio con un nostro asso del volante: peccato, però, che l’ultimo a esserci riuscito sia stato Giancarlo Fisichella con la Renault nel 2006, ormai diciotto anni fa in Malesia.

Dobbiamo insomma aggrapparci ai ricordi per scoprire la nostra grandezza. I tre titoli piloti iridati sommati, in chiave nazionale, ai sedici i titoli costruttori di Ferrari, sono sufficienti per farci rimanere ancora sul podio del Circus, dietro Inghilterra (53) e appena dietro la Germania (20).

Il paradosso tricolore: la Rossa rappresenta sempre la sostanza del sogno che fa vivere il Circus, essa stessa icona suprema della velocità. Ma poi, quando si tratta di pilotare i bolidi più performanti del pianeta, siamo scalati nelle retrovie. Il pericolo è che poi venga meno la stessa scuola dei campioni.

Ma un raggio di luce, all’orizzonte, si intravede. E’ quello di Kimi Antonelli, 17enne talento purissimo che in questa stagione vedremo all’opera in Formula Due con Prema dopo aver dominato nella Regional.

Già entrato nel vivaio di Mercedes, il giovanissimo bolognese ha l’etichetta del predestinato. La sua classe è lampante, tutti si aspettano meraviglie da lui. Ed è persino lecito, a patto di concedere al teenager tutto il tempo necessario per una crescita agonistica non forzata.