
di Riccardo Galli
La domanda è questa: ma se non fossero stati acciaccati, imbottiti di antidolorifici e in una condizione fisica da passaggio nel tritacarne, Bez e Pecco (nella foto) che cosa avrebbero combinato? Il riassunto del loro sabato di Misano, d’altra parte è impressionante. Da supereroi.
Prima fila (secondo e terzo tempo), grazie a una qualifica da sballo e soprattutto podio magico nella Sprint Race, con Marco secondo e Bagnaia terzo. Ok, preso atto che Martin ha vissuto una giornata straordinaria, è semplicemente incredibile raccontare quello che hanno combinato Bezzecchi e Pecco: il primo con un braccio (il sinistro) massacrato nell’incidente di Barcellona; il secondo, con una gamba in disuso (la destra) nella sfiorata tragedia del Montmelò.
Roba appunto da supereroi. Da gente che si sa battere e vincere contro tutto e contro tutti. Anche contro quel dolore che giro dopo giro, in una Sprint entusiasmante, non ha smesso mai di farsi sentire. "E’ incredibile – sorride Bagnaia, sceso dalla sua Ducati e impegnato a a raggiungere il box zoppicando –. Ho sentito tanto dolore alla gamba, specie nelle curva a destra, ma ho provato davvero a dare sempre il massimo. La gara? Ci saranno molti più giri rispetto alla Sprint e sinceramente non so come potrà andare. Vedremo... Un po’ sono preoccupato, ma non voglio pensarci troppo"
Dalla gamba di Bagnaia al braccio di Bezzecchi. "Sono contentissimo – dice il pilota del Mooney-Vr46 –. In alcuni momenti ho temuto di non farcela. La mano, il braccio, mi fanno un gran male. Nei cambi di direzione, a volte ho dovuto mollare un po’ la presa, ma poi...Ho corso tutto il weekend con la mano... monca e lo farò anche in gara".