Mercoledì 24 Aprile 2024

"In Motogp con la Ducati, lo voleva papà"

Lorenzo Gresini, figlio di Fausto, e la nuova avventura del team guidato da mamma Nadia: "Lei è tosta, la squadra è una famiglia"

di Mattia Grandi

Il sogno di Fausto Gresini è nelle mani più sicure. Quelle della sua famiglia. Così la sua amata creatura Gresini Racing, a quasi un quarto di secolo di distanza dal primo vagito nell’allora 500, è pronta ad iniziare un nuovo corso. Da team indipendente in MotoGp, motorizzato Ducati. Da soli contro i più grandi della specialità, 7 anni dopo. Senza dimenticare l’impegno in Moto2, MotoE e Civ. Come ci racconta Lorenzo Gresini, primogenito dell’ex pilota portato via un anno fa dal covid.

Lorenzo, si comincia con Fausto che vi guarda da lassù.

"Sarebbe fiero di noi. Stiamo portando avanti il suo sogno e i suoi progetti. La decisione di tornare nella top class con un team indipendente l’aveva giù presa lui nel 2020 così come l’avvio del dialogo con Ducati".

Poi il destino ha voluto che foste voi a materializzarli entrambi.

"E’ stato un anno complicato per me e la mia famiglia. Una corsa contro il tempo per confermare la nostra presenza in MotoGp. La nostra fortuna è stata quella di essere molto uniti ed avere un grande obiettivo comune".

Quale?

"Il Gresini Racing. E pensare che papà, prima di ammalarsi, esorcizzava il fato dicendoci di vendere tutto e fare una bella vacanza".

E invece lei si ritrova con una super mamma Nadia (Padovani, ndr) prima donna team principal in MotoGp.

"E’ la sua rinascita, la vedo davvero presa nel nuovo ruolo. Sta dando più del 100 per cento di sé stessa. E’ straordinaria e fa un lavoro enorme".

In un ambiente dove si sprecano gli stereotipi sulle donne.

"Non sono preoccupato, mamma ha gli attributi".

Non sarà sola. Lei amministra e suo fratello Luca è il team manager della Moto2.

"Nei momenti più duri, quando l’assenza di una guida si è fatta sentire, l’apporto delle persone che compongono la famiglia Gresini Racing è stato determinante. Mio padre li aveva scelti uno ad uno per qualità tecniche, professionalità e doti umane. Anche in questo ci aveva visto lungo".

Parliamo di pista. Vi aspetta una stagione tra MotoGp, Moto2, MotoE e Civ.

"Con aspettative molto alte, specie in MotoGp. Abbiamo ricostituito una coppia di piloti italiani, Bastianini e Di Giannantonio, che Fausto aveva voluto con sé nel 2016 in Moto3. Su ‘Diggia’ aveva scommesso forte. Enea (Bastianini, ndr) ce l’ha proposto Ducati ma parliamo di un pilota da prime cinque posizioni della categoria".

Come hanno confermato i test invernali a Sepang.

"Il record della pista di Bastianini sottolinea le sue doti ed il feeling con squadra e moto. A Di Giannantonio va dato tempo, è al debutto nella classe regina. Dovrà plasmare uno stile di guida da Ducati e prendere le misure alle nuove gomme".

Moto2 e MotoE da protagonisti.

"In Moto2 abbiamo due piloti giovani ed esordienti, Filip Salac e Alessandro Zaccone. In MotoE Matteo Ferrari può bissare il titolo vinto nel 2019 mentre Finello è un prospetto interessante".

Infine, l’impegno nel campionato tricolore.

"Fausto ripeteva spesso di voler restituire la fortuna che aveva avuto da giovane: l’opportunità di diventare pilota. Il format del Civ è il palcoscenico ideale".