Mercoledì 24 Aprile 2024

Omolade muore a 39 anni Simbolo contro il razzismo

L’ex giocatore del Torino stroncato da un malore in auto a Palermo. Fu attaccato dai tifosi e i compagni del Treviso si dipinsero il volto di nero

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di Paolo Grilli

Aveva calcato anche i campi della A con il Torino nel 2003, Akeem Omolade, calciatore nigeriano scomparso a soli 39 anni a Palermo, colpito da malore mentre era in auto. Ma la sua vicenda calcistica più significativa è legata ai suoi trascorsi al Treviso. Una storia che lo vide prima vittima e poi, grazie anche al cuore dei compagni, vincitore contro quel vile avversario chiamato razzismo.

E’ il 3 giugno del 2001, i veneti nell’ultima giornata si giocano ancora minime chances di rimanere in serie B contro il Genoa. Akeem prima della partita – entrerà nel secondo tempo e segnerà pure – guadagna il centro del campo scortato dai compagni che per l’occasione si sono tutti dipinti il volto di nero.

Sì, nella gara precedente contro la Ternana una trentina di tifosi del club veneto aveva lasciato polemicamente lo stadio per protestare contro l’utilizzo in campo di Omolade, cui non perdonavano il fatto di avere la pelle nera.

Le immagini del Treviso che procede orgoglioso e compatto a difesa del suo giovanissimo giocatore fa il giro delle tv e dei giornali – non c’erano ancora i social – ed è un messaggio inedito e potente.

Omolade sotto un acquazzone firma poi di testa l’illusoria rete del 2-1 veneto dopo essere entrato nella ripresa e gioisce come non mai: per il gol, certo, ma anche perché la sua carriera può decollare nonostante l’ostilità di certi ignoranti che può zittire con le sue qualità in campo.

La gara finirà 2-2 con il gol del Grifone nel recupero e sarà serie C per il Treviso, ma tutti parlano d’altro, di questo ragazzo finito suo malgrado al centro dell’attenzione e giustamente protetto dai compagni: abili nel compiere un perfetto contropiede contro chi aveva vergognosamente offeso il 18enne.

Akeem finirà poi al Toro ma senza mai stupire. Cinque le presenze in A, poi dopo un grave infortunio un lento scivolare nelle serie minori in Sicilia, giocando per Ribera, Mazara, Borgata Terrenove e Altofonte. Lascia una figlia piccola e di recente faceva anche il traduttore per il Tribunale di Palermo dopo essere stato all’opera nell’organizzazione di eventi musicali. Ancora da chiarire le cause del decesso. Sembra che da giorni non si sentisse bene accusando un dolore alla gamba, e che proprio ieri mattina, prima del malore fatale, stesse raggiungendo l’ospedale accompagnato da un amico per un altro controllo. E’ stata disposta l’autopsia.