Mercoledì 24 Aprile 2024

Brahim Diaz, il folletto spagnolo che piace ai tifosi Un piccolo genio (è alto 1,71 m.) con troppe pause

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Come un’onda che ritorna ciclicamente anche la stagione di Brahim Diaz ha vissuto un epilogo simile 365 giorni fa, scudetto a parte: nello scorso campionato, infatti, lo spagnolo ha vissuto un periodo molto complicato e fino alla quartultima giornata del 9 maggio 2021 veniva da ben 17 partite consecutive in cui non aveva messo a segno né una rete né un assist, salvo poi siglare un eurogol all’Allianz Stadium nello 0-3 rossonero alla Juve. Quella fu la partita della svolta per la qualificazione in Champions League e dopo quella giornata il rendimento di Diaz si alzò notevolmente, il classe ‘99 di Pioli giocò tutte le restanti gare da titolare e mise a segno un altro gol e un altro assist. Il copione si è bene o male ripetuto, con Brahim che, dopo un’annata complicata segnata pesantemente dal Covid che ha colpito il giocatore, ha chiuso in crescendo ma senza incidere come ci si attendeva da lui. Pioli ha continuato a dargli fiducia nonostante una costante sterilità offensiva e prestazioni non sempre lucide, e il numero 10 rossonero ha ripagato per quanto possibile il suo mentore. Ora però il futuro dello spagnolo è tutto da scrivere, essendo in prestito per un altro anno dal Real Madrid che detiene tuttora la facoltà di riportarlo in Spagna a giugno: la sensazione è che i due club si confronteranno a breve e decideranno di comune accordo il suo destino. Nell’ultima stagione, con l’addio di Calhanoglu, Diaz ha avuto tutto il peso della trequarti ed in più gli è stata affidata la pesante maglia numero dieci che non è stata sempre onorata con partite all’altezza. La conquista dello scudetto ha comunque portato una nuova ventata di entusiasmo e Diaz ora vuole cercare di convincere la dirigenza a continuare a credere in lui e nelle sue doti. Ila.Ch.