Giovedì 25 Aprile 2024

Se le residenze artistiche danno ospitalità al genio

La Toscana rilancia il grande piano triennale a favore dei teatri. Barni: una vera occasione per promuovere cultura e pluralità nella regione

CASTELFIORENTINO - Il prestigioso Teatro del Popolo

CASTELFIORENTINO - Il prestigioso Teatro del Popolo

Se il genio è inventiva e creatività, il teatro non può che esserne espressione. Ecco così che nell’anno di Leonardo, la Toscana scommette sul sistema delle residenze teatrali riconfermando con un nuovo bando triennale l’importanza dei territori anche a partire dalle produzioni sul genio toscano. Le residenze artistiche e creative individuate dalla Regione per il triennio 2016-2018 sono 23, animate da 33 imprese teatrali toscane che agiscono quotidianamente in 57 spazi teatrali in convenzione con 43 comuni. La residenza artistica èuna pratica innovativa, basata su una convenzione pluriennale, fra uno o più comuni e una o più imprese di produzione di teatro e danza alle quali viene affidata la gestione di un teatro. Lo scopo è attivare la gestione e la direzione di spazi teatrali, sviluppando varie attività: sostegno a processi di ricerca scenica tramite residenze temporanee, produzione, programmazione, formazione e promozione. «La vicinanza con i cittadini e la comunità, la capacità di dare ‘sostanza’ alle differenti vocazioni non solo artistiche sono espresse al meglio da un progetto diffuso e differente come quello delle residenze teatrali – spiega la vicepresidente della Regione Toscana e assessore alla cultura Monica Barni -. La forza dei piccoli spazi, che in Toscana sono veramente diffusi capillarmente in tutto il territorio regionale, può creare una reale occasione d’incontro tra l’offerta culturale e la pluralità di istanze e di necessità che ogni singola comunità rappresenta. Ancora una volta il teatro si conferma un utile strumento per aggregare e contaminare, anche dal punto di vista dei linguaggi e delle lingue. La sfida futura è proseguire ed ampliare lo sforzo per un rinnovamento della scena, una vicinanza ai giovani artisti ed alle giovani formazioni per ampliare e diversificare i pubblici». OVVIAMENTE molto spazio quest’anno è dedicato all’opera leopardiana, in particolare sui suoi studi legati all’osservazione del volo degli uccelli, parte integrante del Codice Leicester. In questo senso va anche la produzione di “Giallo Mare Minimal Teatro”: un trekking teatrale “site specific” disegnato su un percorso fra i sentieri e i paesaggi che da Vinci partono fino ad arrivare ad Anchiano, alla casa natale di Leonardo. Si tratta di un progetto scenico ideato da Renzo Boldrini e Vania Pucci e sostenuto da Unicoop Firenze, che sarà abbinato ad ulteriori progetti. Nell’iniziativa è ovviamente coinvolto anche il Comune di Vinci, che sostiene la residenza artistica di Giallo Mare Minimal Teatro e dove, da 35 anni, la compagnia lavora, con azioni diverse, intorno alla figura di Leonardo. La produzione, che avrà la consulenza drammaturgica di Giovanni Guerrieri e quella scientifica della direttrice del Museo e della Biblioteca Leonardiana di Vinci, Roberta Barsanti, è il punto d’arrivo di un lungo percorso di studio. Protagonista della storia è Giacomo Caprotti detto il Salaì, il collaboratore più stretto di Leonardo che lo ha preso con sé ancora bambino durante il suo soggiorno milanese, tenendolo nella sua straordinaria bottega fino a poco prima della morte in Francia, ad Amboise il 2 maggio 1519.